Dal ripostiglio della favela

Nera, discendente di schiavi, madre nubile di tre figli, abitante di una favela di São Paulo, raccoglitrice di rifiuti, con il sogno di scrivere. Questa è la storia di Carolina Maria de Jesus (1914-1977), la quale, narrando del suo microcosmo interiore, ha parlato al mondo e, sognando, ha scelto la scrittura come espressione più elevata per riappropriarsi dei fili della propria esistenza e divenire così una singolare e degna protagonista della letteratura brasiliana. Come i vestiti che indossava, quella di Carolina è una vita lacerata, trascorsa per le strade della megalopoli paulista a raccogliere e rivendere tutto quello che potesse procurarle denaro per sfamare i suoi figli: vetri, metalli, giornali, fogli, alcuni dei quali conservati meticolosamente per annotare pensieri in libertà, riviste e ...