Presentata la veglia di preghiera del 30 settembre in piazza San Pietro

Sinodalità
e cammino ecumenico

 Sinodalità e cammino ecumenico  QUO-018
23 gennaio 2023

Non c’è via sinodale completa senza unità tra i cristiani. Lo ha detto stamane il cardinale Jean-Claude Hollerich presentando nella Sala stampa della Santa Sede — attualmente in via dell’Ospedale — la veglia di preghiera ecumenica in programma il 30 settembre in piazza San Pietro e l’iniziativa “Together - Raduno del Popolo di Dio”. Annunciata dal Papa all’Angelus del 15 gennaio, la veglia si terrà alla vigilia della xvi assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi sul tema «Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione» e si inserisce tra gli incontri che si svolgeranno dal 29 settembre al 1° ottobre, con la partecipazione di giovani dai 18 ai 35 anni di tutte le tradizioni cristiane provenienti da diversi Paesi europei.

Durante l’incontro con i giornalisti, l’arcivescovo di Luxembourg e relatore generale del Sinodo, ha sottolineato che il percorso sinodale intrapreso dalla Chiesa deve essere ecumenico e di conversione. In questo senso, esso deve dare il proprio contributo per il ristabilimento dell’unità con tutti i cristiani secondo la volontà di Dio. Il porporato gesuita ha poi fatto notare che negli anni scorsi, grazie al contributo del Dicastero per l’ecumenismo guidato dal cardinale Kurt Koch, molte differenze dottrinali sono state meglio comprese. Si è trattato di un eccellente lavoro, ha osservato, ma occorre fare un passo avanti. E la sinodalità, con il suo accento sul battesimo e sullo Spirito Santo è una grande occasione per fare un passo avanti nell’ecumenismo.

Anche frère Alois, priore della Comunità di Taizé, che ha preso la parola successivamente, ha sottolineato che il Sinodo è un passo avanti nel cammino dell’unità. I giovani che si ritroveranno a Roma da diversi Paesi del Vecchio continente insieme con le differenti comunità cristiane rappresentano un’opportunità in questo senso, in quanto capaci di coinvolgere tutto il popolo di Dio nel cammino ecumenico.

L’arcivescovo Ian Ernest, rappresentante personale dell’arcivescovo di Canterbury presso la Santa Sede e direttore dell’Anglican Centre a Roma, ha poi spiegato che il Sinodo dei vescovi è in continuità con il concilio Vaticano ii e che gli anglicani hanno una lunga tradizione del processo sinodale. Gli ha fatto eco, Khajag Barsamian, rappresentante della Chiesa apostolica armena presso la Santa Sede (Catolicossato di Etchmiadzin), il quale ha evidenziato il bisogno di umiltà nel cammino sinodale. Infine, il pastore Christian Krieger, presidente della Conferenza delle Chiese europee e della Federazione protestante francese, ha ribadito il valore della sinodalità in ordine all’ecumenismo.