Nella città ucraina — di cui Mosca rivendica la conquista, smentita da Kyiv —
restano ancora poco più di 500 civili

Soledar
è un cumulo di macerie

CORRECTION / This handout satellite image taken and released on January 10, 2023 by Maxar ...
13 gennaio 2023

Sempre più drammatica la situazione a Soledar, la città ucraina nella regione orientale del Donbass, che le truppe di Mosca stanno cercando di conquistare con combattimenti che ormai si svolgono casa per casa. Le immagini satellitari della città mineraria nel distretto di Donetsk, scattate da Maxar Technologies, sono inequivocabili, evidenziando palazzi completamente rasi al suolo, in un paesaggio di morte e distruzione. Le immagini mostrano la città nell'agosto 2022 e la situazione adesso, con Soledar ridotta a un cumulo di macerie. Il governatore della regione, Pavlo Kyrylenko, ha riferito che dei 10.500 abitanti originari ne rimangono solo 559, di cui 15 bambini, ma è impossibile evacuarli a causa degli intensi combattimenti.

Un tempo nota per le sue miniere di sale, Soledar si trova 15 chilometri nord-est della città di Bakhmut, sotto assedio da parte delle truppe russe da mesi. Fonti del ministero degli Esteri di Mosca hanno detto oggi di avere conquistato Soledar. Un annuncio smentito però dal portavoce dell’esercito di Kyiv, secondo il quale «combattimenti violenti sono ancora in corso».

Per gli analisti politici, la conquista di Soledar permetterebbe al Cremlino di rivendicare una vittoria militare dopo una pesante serie di battute d’arresto. L’Istituto per lo studio della guerra (Isw), nel suo rapporto pubblicato ieri, ha scritto che «probabilmente i militari russi controllano la maggior parte, se non tutta, Soledar e hanno probabilmente spinto le forze ucraine fuori dalla periferia occidentale dell’insediamento». «Tutti i filmati e le prove disponibili indicano che le forze ucraine non mantengono più una difesa organizzata a Soledar», precisa l’Isw.

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha ribadito che la conquista di tutto il territorio della regione di Donetsk, oltre a quello della vicina Lugansk anch’essa annessa alla Russia, rimangono tra i principali obiettivi dell’“operazione speciale militare” di Mosca in Ucraina.

Secondo lo stato maggiore ucraino, dopo il Donbass le forze russe potrebbero cercare di portare la loro offensiva più a ovest, nella regione di Zaporizhzhia. Il presidente, Volodymyr Zelensky, ha comunque promesso di fornire «tutto il necessario» ai soldati che resistono agli assalti dei russi a Soledar e a Bakhmut. «Voglio sottolineare che le unità che difendono queste città saranno rifornite di munizioni e di tutti i rifornimenti necessari in modo rapido e senza interruzioni», ha dichiarato Zelensky.

Intanto il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdoğan, si è proposto per una nuova mediazione, con l’obiettivo di attivare quanto prima corridori umanitari per evacuare i feriti dalle zone di combattimento. Oggi Erdoğan, informa in una nota il responsabile governativo turco per i Diritti umani, citato dall’agenzia di stampa russa Tass, sentirà al telefono il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, e il presidente russo, Vladimir Putin.

Per discutere della situazione in Ucraina si riunirà alle 20 di oggi il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.