Il racconto

Ricordando Elisa, Costantino, Domenico e William

 Ricordando Elisa, Costantino, Domenico e William  QUO-008
11 gennaio 2023

Sono stati due vibranti momenti di preghiera in silenzio davanti all’icona conosciuta anche come “Madonna del Popolo” e venerata in Belarus, a segnare l’udienza generale svoltasi questa mattina, mercoledì 11 gennaio.

E Papa Francesco, proprio a conclusione dell’incontro nell’Aula Paolo vi, dopo aver ricordato ancora una volta la «martoriata Ucraina», ha pregato «per la pace», chiedendo ai fedeli di unirsi a lui.

Posta alla destra della cattedra, l’immagine rappresenta la Madre di Dio che tiene il Bambino Gesù nel suo braccio destro. L’icona originale, risalente al xv secolo, è realizzata in rilievo con l’incisione piatta lungo il bordo dove vi erano scolpite le parole in slavo della preghiera che oggi non sono più visibili. La cattedrale della Dormizione della Santissima Madre di Dio a Žyrovici, in Belarus, dove oggi è collocata, e il successivo monastero sono stati costruiti proprio sul luogo dell’apparizione.

E a Roma, nel rione Monti, nell’abside della chiesa dei Santi Martiri Sergio e Bacco, ne è conservata una copia da oltre tre secoli. Proprio da questa sede, luogo di riferimento per la comunità ucraina a Roma insieme alla basilica minore di Santa Sofia a via Boccea, è arrivata la riproduzione esposta questa mattina nell’Aula.

Con i familiari di quattro giovani morti in un incidente


Esattamente un anno fa Elisa Bricchi, Costantino Merli, Domenico Di Canio e William Pagani — rispettivamente 20, 21, 22 e 23 anni — persero la vita in un tragico incidente stradale. La mattina dell’11 gennaio 2022 la macchina su cui viaggiavano fu ritrovata semi sommersa in un’ansa del fiume Trebbia a Calendasco, in provincia di Piacenza. Tornavano da una festa di compleanno e la mancanza di visibilità, dovuta alla fitta coltre di nebbia, causò la caduta del veicolo nelle acque del fiume.

In questa giornata così particolare e dolorosa, nella ricorrenza del primo anniversario appunto, i genitori di Elisa, Costantino e Domenico — Antonella e Giovanni Bricchi, Sabrina e Francesco Merli, Giusi e Carmine Di Canio — e la mamma con il fratello di William — Michela e Thomas Pagani — hanno voluto essere presenti in Aula Paolo vi per incontrare Papa Francesco. «Siamo quattro famiglie che, da quel giorno, sono diventate una nuova grande famiglia» raccontano. Facendo presente quanto sia grande l’eredità lasciata dai loro ragazzi: «Le nostre vite si sono incrociate, e insieme abbiamo pianto, abbiamo pregato, e grazie al costante sostegno di don Stefano Segalini — presente anche oggi — e ai frati Cappuccini della comunità di Oreno, a Vimercate, abbiamo intrapreso un cammino di fede, imparando che l’unione fa la forza».

«Siamo qui nonostante tutto — dice Antonella, la mamma di Elisa, a nome di tutti — per mettere nelle mani del Papa il nostro dolore inconsolato e chiedergli di ricordare nelle sue preghiere i nostri angeli». Gli occhi di Antonella sono pronti a parlare, a raccontare quanto e cosa sia stata la figlia morta a 20 anni. Così come traspare da quello sguardo di mamma la voglia di cercare e trovare la forza per affrontare i giorni che si susseguono, a volte quasi spietatamente. Proprio grazie all’esempio di Elisa. «Anche se è molto difficile, dobbiamo imparare a trasformare l’assenza dei nostri figli in presenza» afferma ancora.

E proprio per questo tutti insieme hanno voluto donare al Pontefice il cofanetto che hanno realizzato, contenente tre cd con tutto il lavoro, musicale e non solo, «che i nostri figli avevano salvato nella memoria di un computer». Questo, spiegano, «era il loro sogno, volevano trasformare la loro passione in lavoro, e per questo si impegnavano tanto, ci credevano».

Il ricavato dalle vendite del cofanetto verrà devoluto a un’associazione di volontariato a sostegno della martoriata popolazione dell’Ucraina, terra d’origine di Costantino, adottato all’età di 9 anni.

Dal 10 gennaio 1953 una vita insieme


«I miei genitori hanno ricevuto un regalo preziosissimo, sono talmente entusiasti e commossi che davvero non riescono a parlare d’altro». A descrivere l’emozione di Enzo Bellelli e Zea Daolio, che hanno ricevuto la benedizione del Papa per il loro 70° anniversario di matrimonio, è la figlia Afra.

Enzo e Zea vivono a Rio Saliceto, un piccolo centro in provincia di Reggio Emilia, e «tutte le sere ancora giocano a carte fino a tardi» confida Afra. Raccontando di una complicità non scalfita dal tempo e quanto sia importante la loro intesa.

Nel reggiano hanno sempre vissuto e lavorato entrambi. Enzo dapprima come mezzadro, poi in fabbrica e ancora come muratore. Mentre Zea, tra le mura domestiche, confezionava abiti. Hanno un’altra figlia, Loretta, due nipoti e ben due pronipoti.

Al Pontefice, Enzo ha confidato che, anche se in 70 anni non sempre si può andare d’accordo, «risposerei Zea ogni giorno». Al termine dell’udienza hanno anche partecipato alla “messa del pellegrino” nella basilica Vaticana.

Festeggiando con il Papa l’anniversario di matrimonio


Erano quattro le “giovani” coppie che hanno deciso di festeggiare il 50° anniversario di matrimonio nell’Aula Paolo vi con Papa Francesco. Per loro si è trattato di un vero e proprio “viaggio di nozze”. E lo dicono, quasi all’unisono, con la gioia nel cuore e negli occhi.

Antonio Casale e Antonietta Pepe vengono da Termoli e hanno due figli, un maschio e una femmina. «Ci sopportiamo e supportiamo» racconta Antonio, secondo cui il più grande rispetto nella vita di coppia è «sapersi accettare». «Siamo felicissimi» gli fa eco Antonietta, quasi a voler nascondere la parola “oggi”, che pur pronuncia. Si sono sposati il 7 gennaio del 1973, proprio come Teresina Barone e Alessandro Tartaro, anche loro in Aula. «Siamo venuti da Grimaldi, in provincia di Cosenza» dice Alessandro, indicando il figlio che «ci ha offerto questo “viaggio di nozze” a Roma per incontrare Papa Francesco».

Proprio sul “viaggio di nozze” significativa è la testimonianza di Mario Romano e Donata Antonia Monteduro, venuti da Matino, in provincia di Lecce, e all’epoca del matrimonio — si sono sposati proprio l’11 gennaio del 1973 — entrambi migranti in Svizzera. Ben più lungo il viaggio intrapreso da un’altra “giovane coppia”, arrivata addirittura dalle Filippine, esattamente da Manila. Si tratta di Marcos e Angela Calderon.

La “semana santa” a Sagunto vicino Valencia


Dieci ragazzi spagnoli, provenienti da Sagunto (Valencia), in rappresentanza della “Cofradía de la Purísima Sangre de Nuestro Señor Jesucristo”, hanno portato al Papa il tradizionale cinturone in stoffa con i bordi dorati e la rappresentazione della Madonna Dolorosa realizzato per l’edizione 2023 della Settimana Santa.

di Fabrizio Peloni