Al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede il Papa rinnova l’appello a far cessare immediatamente
il conflitto insensato in Ucraina

Nessuna pace è possibile
senza un disarmo integrale

 Nessuna pace è possibile senza un disarmo integrale  QUO-006
09 gennaio 2023

«Nessuna pace è possibile laddove dilagano strumenti di morte». Lo ha ribadito stamane il Papa durante il tradizionale incontro di inizio anno in Vaticano con il Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede. Ecco i punti nodali del discorso, nel quale Francesco ha riproposto l’attualità delle indicazioni della Pacem in terris di san Giovanni xxiii.

— Nel contesto di un dialogo rispettoso e costruttivo, la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese hanno concordato di prorogare per un altro biennio la validità dell’Accordo Provvisorio sulla nomina dei Vescovi.

— Oggi è in corso la terza guerra mondiale di un mondo globalizzato... L’esempio più vicino e recente è proprio la guerra in Ucraina... Non posso che rinnovare quest’oggi il mio appello a far cessare immediatamente questo conflitto insensato.

— Anche quest’anno, con tanto dolore, dobbiamo guardare alla Siria come a una terra martoriata.

— La Santa Sede segue anche con preoccupazione l’aumento della violenza tra palestinesi e israeliani.

— Alla fine del mese, potrò finalmente recarmi pellegrino di pace nella Repubblica Democratica del Congo... Il pellegrinaggio proseguirà in Sud Sudan.

— Non dobbiamo dimenticare altre situazioni in cui continuano a pesare le conseguenze di conflitti non ancora risolti. Penso in particolare alla situazione nel Caucaso meridionale.

— Penso, altresì, allo Yemen... e all’Etiopia... Seguo con apprensione pure la situazione in Africa Occidentale, sempre più afflitta dalle violenze del terrorismo.

— Seguo parimenti con particolare attenzione la situazione del Myanmar, che ormai da due anni sperimenta violenza, dolore e morte.

— Penso, infine, alla penisola coreana, per la quale auspico che non vengano meno la buona volontà e l’impegno per la concordia.

— Penso alle varie crisi politiche in diversi Paesi del continente americano, con il loro carico di tensioni e forme di violenza che acuiscono i conflitti sociali. Penso specialmente a quanto accaduto recentemente in Perú e, in queste ultime ore, in Brasile, e alla preoccupante situazione ad Haiti.

— Seguo, poi, con attenzione la situazione in Libano... e auspico che tutti gli attori politici si impegnino per consentire al Paese di riprendersi.

Il discorso del Papa