La celebrazione dei battesimi nella Cappella Sistina

La preghiera
si impara da bambini

 La preghiera si impara da bambini  QUO-006
09 gennaio 2023

La prima cosa da insegnare ai bambini è pregare, perché «la preghiera sarà quello che darà loro forza durante tutta la vita»: lo ha raccomandato Papa Francesco ai genitori dei 13 neonati che hanno ricevuto il sacramento dell’iniziazione cristiana durante la messa presieduta nella Cappella Sistina domenica mattina, 8 gennaio.

Cari genitori, grazie di aver portato qui i vostri figli, di averli fatti entrare in Chiesa. E questa è una giornata buona, perché non dimentichiamo quando siamo stati battezzati. È come un compleanno, perché il Battesimo ci fa rinascere alla vita cristiana. Per questo vi consiglio di insegnare ai vostri figli la data del Battesimo, come un nuovo compleanno: che tutti gli anni ricordino e ringrazino Dio per questa grazia di essere diventati cristiani. Questo è un compito che vi consiglio di fare.

Poi, riflettiamo un po’ sul fatto che questi bambini che voi portate adesso incominciano una strada, ma è a voi e ai padrini che spetta di aiutarli ad andare avanti su questa strada. Ci viene insegnato a pregare, da bambini: che imparino a pregare, come bambini, almeno a fare così con le mani, con i gesti... Che imparino la preghiera, da bambini, perché la preghiera sarà quello che darà loro forza durante tutta la vita: nei momenti buoni, per ringraziare Dio, e nei momenti brutti, per trovare la forza. È la prima cosa che voi dovete insegnare: pregare.

E pregare anche la Madonna, che è la Madre, è la nostra Madre. Si dice che quando qualcuno è arrabbiato con il Signore, o si è allontanato, la Madonna è sempre vicina per fargli strada per poter tornare. È un detto. Il Signore sempre ci è vicino, ma la Madonna è la mamma, e la mamma è sempre più vicina del papà. Sempre. Perché? Perché è così. Le mamme sono così, e questo è grande. Che imparino ad essere cristiani.

Adesso sono tutti zitti, e va bene. Ma forse qualcuno “darà il la”, incomincerà. E siccome i bambini sono sinfonici, tutti andranno dietro a questo. Lasciateli gridare, lasciateli piangere. Forse qualcuno piange di fame: allattateli. Con tutta libertà. L’importante è che oggi questa celebrazione sia la festa, la festa dell’inizio di un bel cammino cristiano, nel quale voi aiuterete i vostri figli ad andare avanti. Forse qualcuno è troppo coperto e ha caldo: che siano comodi, che stiano comodi tutti.

Noi festeggiamo con loro questo inizio di cammino. E a voi tocca aiutarli ad andare avanti. Perché io finisco qui, ma voi tutta la vita!

Grazie di questa decisione di portarli al Battesimo. E adesso continuiamo la celebrazione.


Come una festa di "compleanno"


Insegnare ai figli la data del Battesimo, come un nuovo “compleanno”. È l’invito rivolto da Papa Francesco ai genitori dei tredici neonati da lui battezzati nella splendida cornice della Cappella Sistina. Il rito, presieduto dal Pontefice, si è svolto domenica mattina, 8 gennaio, nella festa del Battesimo del Signore, con cui si conclude il Tempo di Natale. 

Le “note” dei vagiti dei piccoli  — figli di dipendenti vaticani — sono risuonati sotto le volte michelangiolesche, unendosi a quelle dei canti del coro della Cappella Sistina e  dando così un’atmosfera di festa gioiosa alla celebrazione.

All’inizio il Papa ha pronunciato le formule previste dal rito: «Che nome date ai vostri bambini? Che cosa chiedete per loro? Siete consapevoli della vostra responsabilità?». Dopo le risposte dei genitori e dei padrini e madrine, il Pontefice ha detto: «Cari bambini, con grande gioia la Chiesa vi accoglie», tracciando poi il segno della croce sulla fronte dei piccoli.

La prima lettura è stata tratta dal libro del profeta Isaia, la seconda dagli Atti degli Apostoli. Dal Vangelo di Matteo è stato proclamato il passo che racconta del battesimo di Gesù nel Giordano da parte di Giovanni e del manifestarsi dello Spirito Santo sotto forma di colomba. 

Alla preghiera dei fedeli si sono elevate invocazioni per il Papa e i vescovi, per i neo-battezzati, per i governanti, per tutti i bambini, per le famiglie, per i peccatori e i violenti e per i sofferenti e gli angosciati. Successivamente sono stati invocati i santi per chiedere la loro intercessione. I due concelebranti, i cardinali Konrad Krajewski, elemosiniere e prefetto del Dicastero per il servizio della carità, e Fernando Vérgez Alzaga, presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, hanno segnato il petto di ciascun neonato con l’olio consacrato. Dopo la «Rinuncia a satana» e la «Professione di fede», il Papa al fonte battesimale ha versato sul capo dei battezzandi l’acqua benedetta. È stata poi consegnata loro la veste bianca, simbolo della rinascita a creature nuove. Quindi, a simboleggiare la luce di Cristo, ogni papà ha acceso una candela dal cero pasquale. Al termine della celebrazione il Pontefice ha salutato personalmente ogni famiglia.

Il rito è stato diretto dal maestro delle Celebrazioni liturgiche pontificie, monsignor Diego Ravelli. Al termine le famiglie dei battezzati hanno ricevuto in dono da Francesco un piccolo bassorilievo ovale dorato raffigurante la Madonna con il Bambino.