Papa Francesco esorta all’impegno per dar vita a una cultura dell’incontro

Per una teologia
della migrazione

 Per una teologia della migrazione  QUO-002
03 gennaio 2023

Pubblichiamo una nostra traduzione della prefazione di Papa Francesco al libro «A Theology of Migration: The Bodies of Refugees and the Body of Christ», scritto da Daniel G. Groody, religioso della Santa Croce, e pubblicato nel 2022 dalla casa editrice statunitense Orbis Books.

Padre Daniel Groody, csc
Università di Notre Dame
Indiana, Stati Uniti

Caro fratello,

Ho ricevuto il manoscritto del tuo libro «A Theology of Migration», che mi hai inviato per mezzo di un amico comune. L’ho letto attentamente e mi sono commosso per la bellezza, la tenerezza, il dolore e l’impegno che emerge da ogni sua pagina.

Vedo il lavoro del pastore coinvolto e immerso nella guarigione e nella restituzione di diritti fondamentali di comunità tanto distanti, ma vicine tra loro: Siria, Rwanda, Messico, Lampedusa; sono tutte immagini e voci di realtà che nella tua narrativa esprimono la necessità dell’impegno della Chiesa con i migranti e i rifugiati. Una Chiesa chiamata a tendere la mano, ad abbracciare e accogliere i deboli, gli invisibili e gli scartati della Terra.

Una teologia della migrazione è una sfida complessa che il tuo libro scopre e segnala. È soprattutto una teologia “situata” che non vuole essere indifferente al grido concreto di sorelle e fratelli nostri che ci interpella e ci mobilita (Es 3, 7-10). Tante volte abbiamo visto i mari trasformati in cimiteri di vite e storie, di sogni e aneliti di una vita dignitosa, e ci siamo uniti in preghiera, lavoro e presenza per far fronte all’indifferenza e creare ponti di fratellanza.

La migrazione, così tipica della condizione umana, è anche espressione feroce delle disuguaglianze. Il nostro impegno con i migranti deve essere a sua volta propiziatorio di una pedagogia della cura, del rispetto per il prossimo, in definitiva, di una proposta creativa e creatrice di una genuina cultura dell’incontro dove imparare a riconoscerci e a trattarci come fratelli.

Grazie per tutto quello che fai e proponi; che il tuo libro possa mobilitarci e aiutarci a diventare più sensibili verso questa realtà. Dio ti benedica e benedica tutti i migranti e quanti diventano compagni del loro viaggio; e, per favore, non dimenticarti di pregare per me.

Fraternamente,

Francesco

Città del Vaticano, 12 febbraio 2022