Monsignor Gänswein racconta ciò che il Papa emerito ha detto nella notte poche ore prima di morire

Le ultime parole
di Benedetto XVI:
«Signore ti amo!»

 Le ultime parole di Benedetto  xvi : «Signore ti amo!»  QUO-001
02 gennaio 2023

Le ultime parole del Papa emerito Benedetto xvi sono state raccolte nel cuore della notte da un infermiere. Erano circa le 3 della mattina del 31 dicembre, alcune ore prima della morte. Ratzinger non era ancora entrato in agonia, e in quel momento i suoi collaboratori e assistenti si erano dati il cambio. Con lui, in quel preciso momento, c’era solo un infermiere che non parla il tedesco. «Benedetto xvi — racconta commosso il suo segretario, il vescovo Georg Gänswein — con un filo di voce, ma in modo ben distinguibile, ha detto, in italiano: “Signore ti amo!”. Io in quel momento non c’ero, ma l’infermiere me l’ha raccontato poco dopo. Sono state le sue ultime parole comprensibili, perché successivamente non è stato più grado di esprimersi».

«Signore ti amo!», quasi una sintesi della vita di Joseph Ratzinger, che ormai da anni si preparava all’incontro definitivo, faccia a faccia, con il Creatore. Il 28 giugno 2016, nel 65° anniversario dell’ordinazione sacerdotale del predecessore ormai emerito, Papa Francesco aveva voluto sottolineare la “nota di fondo” che aveva percorso la lunga storia del sacerdozio di Ratzinger e aveva detto: «In una delle tante belle pagine che lei dedica al sacerdozio sottolinea come, nell’ora della chiamata definitiva di Simone, Gesù, guardandolo, in fondo gli chiede una cosa sola: “Mi ami?”. Quanto è bello e vero questo! Perché è qui, lei ci dice, in quel “mi ami?” che il Signore fonda il pascere, perché solo se c’è l’amore per il Signore Lui può pascere attraverso di noi...: “Signore, tu sai tutto, tu sai che ti amo”».

«È questa la nota — aveva continuato Francesco — che domina una vita intera spesa nel servizio sacerdotale e della teologia, che lei non a caso ha definito come “la ricerca dell’amato”; è questo che lei ha sempre testimoniato e testimonia ancora oggi: che la cosa decisiva nelle nostre giornate — di sole o di pioggia —, quella solo con la quale viene anche tutto il resto, è che il Signore sia veramente presente, che lo desideriamo, che interiormente siamo vicini a Lui, che Lo amiamo, che davvero crediamo profondamente in Lui e credendo Lo amiamo veramente. È questo amare che veramente ci riempie il cuore, questo credere è quello che ci fa camminare sicuri e tranquilli sulle acque, anche in mezzo alla tempesta, proprio come accadde a Pietro».

di Andrea Tornielli