Non siamo soli

Un foglio dove raccontarsi, confrontarsi e... «prendere il volo»

 Un foglio dove  raccontarsi,  confrontarsi e... «prendere il volo»  ODS-006
30 dicembre 2022

«Prendere il volo. Questo Piccolo Grande Villaggio. Foglio di attualità, curiosità, interviste e storie vere di vite parallele ideato e redatto dagli amici del “Villaggio dell’Accoglienza e della Solidarietà” in Roma». Una definizione dettagliata, scelta con cura dai redattori, ospiti del Villaggio, che prima di Natale hanno pubblicato il secondo numero della loro iniziativa editoriale che ha preso avvio nell’ottobre scorso. Quattro pagine a colori, stampate in 500 copie, da distribuire nel centro storico e poi presenti sul sito dell’Associazione “I Poveri al Centro” (www.ipoverialcentro.it) e sull’omonima pagina Facebook. L’auspicio è che presto i diffusori del foglio possano beneficiare dell’offerta libera dei lettori, ma ciò che più conta è che fra persone in difficoltà sia nato il desiderio di superare l’individualismo e collaborare per realizzare un concreto progetto comune di comunicazione.

Ce ne parla, offrendomi un caffè, Francesco Maria Matricardi, Presidente dell’Associazione pensata da don Pietro Sigurani (sacerdote mancato l’anno scorso, da sempre in prima linea per i poveri) alla fine del 2015 e attiva dal luglio 2017 in via del Mascherone 61. Un’Organizzazione di Volontariato, “I Poveri al Centro”, che per scelta non riceve alcun tipo di sovvenzione pubblica, fa la carità con la carità, autofinanziandosi totalmente e che nei suoi settanta fra soci e volontari vede laici, non solo cristiani, accomunati dal desiderio di accogliere con umanità e dignità le persone che sono per strada. L’obbiettivo è quello di superare l’assistenzialismo — pur necessario nell’emergenza — con progetti personalizzati.

Dall’inizio l’organizzazione, pur con le limitazioni della pandemia, ha incontrato 1.050 persone, offrendo una piccola accoglienza diurna, un centro di ascolto ad ampio spettro, con segretariato sociale, consulenza legale, sostegno psicologico e orientamento sanitario, e solo nel 2022 ha facilitato un alloggio per quasi 10.000. Dal 2020, in uno spazio di una struttura turistica in zona Roma Nord, è stato aperto il “Villaggio dell’Accoglienza e della Solidarietà”, dove, di norma per 12 mesi, alcune case mobili ospitano fino a tre persone in ambienti con angolo cottura e servizi. Una soluzione che responsabilizza gli ospiti, perché convivono quasi totalmente autogestiti e in prospettiva, qualora trovino un piccolo reddito, si impegnano a contribuire alle spese di affitto, con un forte incentivo motivazionale. È un progetto globale di recupero chiamato Casa-Lavoro-Psiche (Ca.La.Psi.), che assiste circa 35 persone (compresi coloro che beneficiano solo di un posto letto) e vede i volontari operare sia nel sostegno psicologico, sia nella ricerca del lavoro.

Francesco Matricardi racconta con passione e le iniziative sembrano non finire mai: dalla ricerca di smartphone, all’acquisto di occhiali o alla totale copertura di spese dentistiche presso uno studio professionale, nonché il “tele-ascolto”: i numeri telefonici di alcuni volontari a completa disposizione di chi ha bisogno, proprio come degli amici. Matricardi è esplicito: «Dei poveri non bisogna avere paura, ma occorre voler andar loro incontro; forse in città sono 8.000 per strada, sarebbe bello che Roma riuscisse a dare un tetto a tutti, superando gli annosi impedimenti che impediscono di riconvertire tanti immobili in disuso». Attraverso una rete, in sinergia fra le molte realtà di volontariato, si possono trasformare le generiche speranze di molti in concrete occasioni per “prendere il volo”.

di Giovanni Capetta