L’editoriale di strada

FUTURO

 FUTURO  ODS-006
30 dicembre 2022

Il futuro (e come si fa a non pensare al futuro all’inizio di un nuovo anno?) spesso fa paura. Fa paura soprattutto a chi vive già l’oggi nell’incertezza e nella precarietà. Oltretutto in tempi segnati dalla crisi economica che, si sa, colpisce tutti, ma quelli che ne pagano maggiormente le spese sono i poveri, i disoccupati, le famiglie in fila agli sportelli delle organizzazioni caritative per cercare aiuto e sostegno.

Di queste persone reali dovrebbe tenere conto il dibattito politico che si è acceso recentemente sulla questione del Reddito di cittadinanza.

Qualcosa è andato storto nell’applicazione di questa misura che, a mio dire, ha salvato tante famiglie povere dalla fame e non solo. È vero, ci sono i “furbetti” che, pur non avendone diritto, hanno percepito l’aiuto economico, e quelli che hanno rifiutato offerte di lavoro pur avendo le condizioni di salute e l’età per poterlo esercitare. Ma sono davvero i poveri, cioè coloro che hanno usufruito di questa misura perché gli spettava, a dover pagare le conseguenze di questi comportamenti?

Certamente no. Anzi, assolutamente no. Ben vengano i controlli e gli accertamenti. Nessuno vuole uno Stato assistenzialista che regala soldi a chi pretende di voler restare sul divano, ma neanche vogliamo uno Stato che si lava le mani delle persone che meritano aiuto, amore e rispetto.

Le questioni da affrontare sono molte: lo sbilanciamento del mercato del lavoro tra domanda e offerta, il malfunzionamento dei centri per l’impiego, i salari troppo bassi rispetto al costo della vita, il sistema della formazione, l’esclusione di fatto degli ultracinquantenni dalla possibilità di trovare un impiego nel settore privato e in quello pubblico.

Il mondo che sogniamo è un mondo dove c’è lavoro per tutti, un lavoro stabile, retribuito onestamente, da poter svolgere in sicurezza. Un lavoro che restituisca dignità e futuro alle persone.

Alla politica spetta il coraggio di realizzarlo.

di Angelo Zurolo