A 82 anni è morto Edson Arantes do Nascimento leggenda del calcio e atleta del xx secolo

Pelé

 Pelé  QUO-297
30 dicembre 2022

Edson Arantes do Nascimento — per tutti Pelé — è morto giovedì 29 dicembre. Aveva 82 anni. Era da tempo malato a causa di un tumore al colon. Dal 29 novembre era ricoverato nell’ospedale Albert Einstein di São Paulo per un’infezione respiratoria dopo aver contratto il Covid-19 e per la rivalutazione delle cure per la malattia.

A dare l’annuncio della morte, avvenuta alle 15.27 in Brasile (le 19.27 in Italia), è stata la figlia maggiore, Kely Cristina. La famiglia gli era rimasta accanto, in ospedale, in questi giorni di Natale. «Amore, amore e amore, per sempre» è l’ultimo messaggio del campione, diffuso subito dopo la sua morte sui suoi account social.

Il Brasile ha proclamato tre giorno di lutto nazionale. La veglia funebre si terrà a Santos lunedì 2 gennaio, nello stadio Urbano Caldeira, meglio noto come Vila Belmiro, «dove Pelé ha incantato il mondo» ha reso noto la sua storica squadra, nella quale ha voluto giocare per quasi tutta la carriera. Sempre a Santos, martedì 3 gennaio si svolgeranno le esequie, in forma privata. Pelé sarà poi sepolto nel Memorial necrópole ecumênica.

Nato il 23 ottobre 1940 a Três Corações, nello Stato brasiliano di Minas Gerais, in una famiglia umile, Pelé ha vinto 3 Mondiali (1958, 1962 e 1970), titoli nazionali e internazionali, stabilendo ogni tipo di record. Tra questi il maggior numero di gol realizzati: 1.281 reti in 1.363 partite.

Che sia un’autentica leggenda dello sport — oltre che «atleta del xx secolo» secondo il Comitato olimpico internazionale — lo sta testimoniando, in queste ore, l’unanime espressione di stima e affetto non solo in Brasile e non solo nel mondo del calcio. Capi di stato e atleti, artisti, intellettuali e gente del popolo: tutti ricordano Pelé come un amico che ha saputo dare gioia attraverso il gioco del calcio. Inevitabile l’accostamento all’altra grande stella del pallone, Diego Armando Maradona, morto il 25 novembre 2020. Scrisse Pelé in ricordo del giocatore argentino: «Un giorno in paradiso giocheremo nella stessa squadra».

Particolarmente significativi, tra gli altri, i messaggi di due campioni italiani, suoi avversari in campo e amici nella vita. «Se non ci fosse stato il calcio, Pelé lo avrebbe sicuramente inventato», ha scritto Gianni Rivera. «Consiglio a tutti la sua umiltà» gli ha fatto eco Gigi Riva.