Il racconto

Dall’Ucraina un ricamo
di pace su un telo grigio

 Dall’Ucraina un ricamo di pace su un telo grigio  QUO-295
28 dicembre 2022

«Su un telo tipico della nostra tradizione ucraina, tessuto 100 anni fa, di colore grigio come è oggi il nostro stato d’animo, noi donne di Mariupol abbiamo cucito un ricamo nuovo: tante persone che si tengono unite mano nella mano come segno di pace». Irina Skab, assistente dell’ambasciata di Ucraina presso la Santa Sede, dà voce alle nove donne, arrivate proprio da Mariupol, per incontrare Papa Francesco durante l’udienza generale in Aula Paolo vi.

«Il telo rappresenta tutta la forza e tutta la speranza delle donne ucraine» rilancia Irina: «Non si arrendono nonostante abbiano visto i propri mariti e i propri figli fatti prigionieri dai soldati russi. Oggi sono venute per incontrare il Papa e presentargli le loro speranze, come associazione “per la liberazione dei militari”, consegnando nelle sue mani una lista con i nomi e le foto dei prigionieri». A Francesco hanno donato anche un camice, «simbolo dei medici dell’ospedale militare di Mariupol che sono stati fatti prigionieri». E un significativo quadro realizzato da Maksim Brovchenko, un ragazzo autistico di 11 anni. Viveva a Bergansk, città vicino Mariupol, ma è stato costretto a fuggire insieme con la mamma. Il “piccolo Picasso ucraino”, così lo chiamano, ha dipinto — con i colori azzurro e giallo della bandiera nazionale — un uomo e una donna che si abbracciano. Ha dipinto la speranza, insomma.

L’incontro del Pontefice con le donne ucraine ha caratterizzato l’ultimo appuntamento del mercoledì di quest’anno: nel 2022 sono stati 450.000 i partecipanti alle udienze generali, secondo i dati della Prefettura della Casa Pontificia.

Così come hanno segnato profondamente l’udienza le parole di Papa Francesco che ha chiesto di pregare per Benedetto xvi , le cui condizioni di salute si sono aggravate. «Vorrei chiedere a tutti voi una preghiera speciale, per il Papa emerito Benedetto, che nel silenzio sta sostenendo la Chiesa. Ricordarlo — è molto ammalato — chiedendo al Signore che lo consoli, e lo sostenga in questa testimonianza di amore alla Chiesa, fino alla fine» ha detto Francesco che, al termine dell’udienza, ha reso visita al Papa emerito nel monastero Mater Ecclesiae in Vaticano.

Per la tutela dei diritti umani


«Incontrare il Pontefice ha un grande significato soprattutto in un momento storico segnato da tragici eventi». Non usa troppi giri di parole Federico Villegas, dal marzo 2020 rappresentante permanente dell’Argentina presso l’Ufficio delle Nazioni Unite e altre Organizzazioni internazionali a Ginevra. Il 31 dicembre concluderà il suo mandato come presidente di turno del Consiglio dei diritti umani dell’Onu. «Di fronte alla guerra in Ucraina, alla pandemia e ai suoi effetti, e al cambiamento climatico servono azioni concrete perché siano rispettati i diritti delle persone» afferma.

Significativo il gesto dell’arcivescovo Ian Ernest, rappresentante dell’arcivescovo di Canterbury presso la Santa Sede e direttore del Centro anglicano di Roma, venuto con la sua famiglia a salutare Papa Francesco nei giorni del Natale, nell’ultima udienza generale dell’anno.

Con la spiritualità focolarina


Particolarmente numerosa la presenza in Aula Paolo vi di giovani che vivono la spiritualità del movimento dei Focolari. E così il Papa ha incoraggiato una cinquantina tra giovani seminaristi, diaconi e sacerdoti che stanno dando vita all’incontro — da lunedì 26 a venerdì 30 — al Centro Mariapoli di Castel Gandolfo sul tema: «Quale stile di vita per una Chiesa sinodale».

Con loro erano presenti all’udienza oltre centocinquanta ragazzi provenienti da 14 Paesi di tre continenti: da domani, giovedì 29, fino al 7 gennaio prossimo anche gli oltre 150 adolescenti si ritroveranno, sempre a Castel Gandolfo, «per condividere le proprie esperienze secondo l’ideale di lavorare e vivere per un mondo unito, più fraterno».

«Rappresentiamo la terza generazione del movimento dei Focolari» spiegano. A far da linea-guida il motto “Dare to care!” (“Abbi cura di te!”). «Ci impegnamo a non essere indifferenti verso chi si trova in situazioni di dolore o disagio, a portare l’amore di Gesù in ogni angolo, soprattutto ai più bisognosi. Proprio per questo motivo — continuano — in tutto il mondo proponiamo molte attività concrete: in primis l’impegno per la lotta alla fame e l’opera di sensibilizzazione alla cura del nostro pianeta». Tanto che il gruppo è impegnato nell’iniziativa “Fame zero”, il progetto più importante della Fao.

In cammino verso il sacerdozio


In pellegrinaggio a Roma, la piccola comunità del seminario San Paolo vi di Issy-les-Moulineaux, alla periferia sud occidentale di Parigi, ha incontrato stamani il Papa. La delegazione era formata da giovani seminaristi, provenienti da otto differenti diocesi, con i formatori. Il rettore Olivier Michalet rimarca l’importanza di questo momento per la «nostra vita comunitaria», facendo presente come per molti si tratti della prima visita a Roma: «Siamo qui per far crescere questi seminaristi nella conoscenza e nell’amore della Chiesa universale».

La benedizione del Papa per anniversari di matrimoni


«Vorrei che tutti i matrimoni fossero così». Ha la gioia dipinta in volto Giuseppe Riccelli nel raccontare in poche parole 60 anni di vita matrimoniale trascorsi accanto ad Adelina. Originari di Catanzaro, dove si sono sposati nel 1963, vivono a Milano, città in cui Giuseppe è emigrato nel 1953.

«Il prossimo 27 aprile, se Dio vorrà, festeggeremo 61 anni di matrimonio». Non manca una punta di orgoglio nelle voci, all’unisono, di Carmine Molinario e Leonilda Camparota quando parlano della propria esperienza di vita insieme. Vengono da Ariano Irpino e hanno «tre splendidi figli e quattro nipoti».

«Noi tentiamo di raggiungerli» è la pronta battuta di Enzo Perrone e Gaetana Soldà, che si sono sposati il 23 novembre 1971, seduti proprio accanto a Carmine e Leonilda. Enzo ci tiene a indicare la presenza dei due figli e dei tre nipoti. «Siamo qui come famiglia» dice.

La piccola tribù del Luna Park di Ostia


Una “piccola tribù” del luna park di Ostia — marito, moglie e i quattro figli Alessandro, Marco, Elisa ed Emma — era presente in Aula Paolo vi questa mattina, accompagnata da Suor Geneviève Jeanningros, delle Piccole Sorelle di Gesù, che da oltre 50 anni vive, con due consorelle, proprio nel parco giochi della cittadina sul litorale romano.

Significativo, infine, l’abbraccio del Papa alle tante persone malate e con disabilità che hanno preso parte all’udienza generale, accompagnate dai loro familiari.

di Fabrizio Peloni