L’invito del Pontefice all’associazione Mensajeros de la Paz

Aiutare a porre fine
ai conflitti

 Aiutare a porre fine ai conflitti  QUO-294
27 dicembre 2022

«Essere messaggeri della pace», continuando «a fare rumore, perché questo è ciò di cui oggi abbiamo bisogno»: è il compito che Papa Francesco ha affidato agli operatori e ai volontari dell’associazione Mensajeros de la Paz. In un videomessaggio diffuso in questi giorni sugli account social del sodalizio il Pontefice esorta a portare un messaggio positivo «non solo con le parole» ma «con tutto l’essere, con il cuore, con le mani», a creare «ambienti di amore», a risolvere problemi e a saper «parlare coerentemente con le mani e con il cuore».

Francesco si congratula con i membri dell’associazione e li invita ad andare avanti nel loro impegno a favore degli ultimi e dei bisognosi. In particolare, chiede loro di dire «cose vere», ma anche di fare «cose vere, con il cuore», rimanendo fedeli alla consegna di essere «messaggeri della pace». Il Pontefice sottolinea che la pace «non è un problema, la pace è uno stato di vita già terminale, nel senso buono del termine, finisce il conflitto e già c’è la pace». Da qui l’esortazione ad aiutare «a porre fine ai conflitti affinché segua la pace»: non solo sul piano internazionale, «in questo momento tanto triste», ma anche al livello di vita quotidiana, dove si costruisce quella pace «più piccola, la pace delle piccole città, la pace delle piccole famiglie che hanno bisogno della pace di ogni persona».

Il breve videomessaggio — registrato lo scorso 1° dicembre durante l’udienza del Pontefice con il presidente e cofondatore dell’associazione, don Ángel García Rodríguez — termina con l’affidamento degli operatori e dei volontari a Dio e alla Vergine, perché «si prenda grande cura» di loro.

Mensajeros de la Paz è un’organizzazione non governativa, insignita, tra gli altri riconoscimenti, del premio Principe delle Asturie per la concordia. Con sede a Madrid, è presente in 75 Paesi, dove svolge la sua attività a favore della promozione umana e sociale dei gruppi più svantaggiati della società.

Venne fondata nell’ottobre 1962 con il nome di “Cruz de los Ángeles”, per iniziativa di due giovani sacerdoti: don Ángel García Rodríguez e don Ángel Silva. All’inizio era formata da un gruppo di persone motivate da una speciale sensibilità sociale verso il settore dell’emarginazione infantile e giovanile. L’attenzione venne posta sulla cura e la sollecitudine verso i bambini senza fissa dimora, privi di alloggio e di famiglia, ai quali venne offerta la possibilità di vivere in un ambiente adeguato per favorire lo sviluppo personale e sociale attraverso l’integrazione e impedendone l’emarginazione.