La candelina della torta
sarà portata
alla Madonna di Pompei

 La candelina della torta sarà portata alla Madonna di Pompei  QUO-289
19 dicembre 2022

La candelina sulla torta per il compleanno del Papa che i bambini hanno spento, soffiando a pieni polmoni per “aiutare Francesco”, sarà portata anche quest’anno al santuario della Madonna di Pompei. Pregando per la pace e per il Papa. L’iniziativa è di Vincenzo Staiano, “maestro pizzaiolo” napoletano particolarmente attento alle questioni sociali.

E se è proprio il Papa che delicatamente prende la mano dei bambini e li “aiuta” a mettere un dito nella panna della torta del suo compleanno, ci sono proprio tutti gli ingredienti della semplicità e della schiettezza di una festa in famiglia. E che festa domenica mattina, 18 dicembre, in Aula Paolo vi ! E che famiglia!

La festa, sì... ma, in realtà, le feste sono state due in una! Il tradizionale incontro natalizio delle famiglie povere, con bambini piccoli, assistite — da cento anni — in Vaticano dal Dispensario pediatrico Santa Marta coincide ormai con la festa di compleanno di Papa Francesco, che sabato ha compiuto 86 anni.

Compleanno, dunque, davvero in famiglia: la comunità del Dispensario è “vicina di casa” di Francesco in Vaticano. A “unirli” è, infatti, lo stretto vicolo del Perugino.

I bambini, seduti attorno al Papa, hanno dato vita a una piccola “recita natalizia” strapiena di segni chiari e a tutti comprensibili. Con al centro la testimonianza di pace e l’impegno all’accoglienza e alla cura.

Protagoniste, in particolare, alcune bambine ucraine — hanno portato la bandiera e i loro disegni — accolte nella comunità che fa capo alla basilica minore di Santa Sofia. Con loro il rettore, don Marco Yaroslav Semehen. E poi alcuni piccoli arrivati dall’Eritrea. Tre famiglie — da India, Ecuador e Perú — si sono presentate al Papa a nome di tutte le altre per dire “grazie”. Per condividere speranza, soprattutto.

E da parte sua Francesco — arrivato in Aula alle 10.30 — ha condiviso con le famiglie povere la torta — preparata da Societas panis — e anche lo spettacolo messo in scena generosamente dagli artisti del circo Rony Roller.

Con accanto don Francesco Mazzitelli — presente a nome del cardinale elemosiniere Konrad Krajewski, presidente della Fondazione del Dispensario, in missione in Ucraina — è stata la direttrice, suor Anna Luisa Rizzello, vincenziana, a presentare a Francesco il senso di questa festa per il Natale. «Oggi ci ritroviamo qui, come famiglia che cammina e cresce insieme, pur nelle diverse espressioni e manifestazioni concrete di amore verso i nostri fratelli» ha detto rivolta al Papa. «Desideriamo manifestarle la riconoscenza e la gratitudine — ha proseguito — per l’opportunità che ci offre di essere a servizio dei prediletti di Gesù: i piccoli, i poveri, gli scartati dalla società».

«Le assicuriamo che l’impegno che mettiamo nell’accoglienza di ogni fratello che bussa alle nostre porte trova un cuore aperto all’accoglienza e all’ascolto, ma anche mani operose che cercano di rispondere ai bisogni materiali, sanitari e spirituali» ha aggiunto suor Anna Luisa, presentando a Francesco il «cammino di apertura e collaborazione con le varie realtà» che «ci permette di rispondere meglio ai bisogni dei fratelli», anche attraverso «momenti di incontro spirituale e di fraternità condivisa».

«L’incontro con i fratelli più fragili ci aiuta a crescere in umanità e ci fa sperimentare ogni giorno quanta ingiustizia, insensibilità, sofferenza è seminata sulla terra» ha detto ancora la religiosa. E «i nostri fratelli che incontriamo quotidianamente, nonostante le tante sofferenze subite, ci insegnano l’umiltà, la gioia, la riconoscenza e la gratitudine». E «ora facciamo festa tutti insieme per ringraziare il Signore e perché ormai il Santo Natale è imminente» ha concluso suor Anna Luisa.

Accanto a lei i tanti protagonisti della comunità del Dispensario che non si sono fermati neppure in piena pandemia: i volontari, i medici. Nell’atrio dell’Aula, infine, le famiglie povere hanno vissuto l’atmosfera di un piccolo, simbolico, “villaggio” di Natale allestito per dare dignità e spirito di comunità e di festa alla consegna di vestiario, giocattoli, panettoni e dolci, e anche il pranzo. E per fare in modo che, com’è nello stile del Dispensario, l’atto solidale non sia “dall’alto” ma veramente fraterno, condiviso. Ed ecco il senso della collaborazione di servizio di Athletica Vaticana, l’associazione sportiva ufficiale della Santa Sede: stare insieme, come famiglia vera e non solo a chiacchiere per essere “fratelli tutti”.

Il Papa ha lasciato l’Aula dopo circa un’ora. In realtà il suo abbraccio è continuato attraverso il video collegamento per seguire, insieme, sul maxischermo la preghiera mariana dell’Angelus.