Nel romanzo
«Nuoto libero» di Julie Otsuka

Storia di una crepa

 Storia di una crepa  QUO-284
13 dicembre 2022
L’irrompere della demenza (e il salto che potrebbe essere fatto) Vasca dopo vasca, virata dopo virata, gestendo corpo e tempo lontano dal quotidiano, la piscina è uno spazio di conforto e sospensione. Cadono ruoli, status sociali e preconcetti ritrovandosi nell’essenza dei gesti («Il dissolversi di ogni bisogno. [...] se nuoti abbastanza a lungo non sai più dove finisce il tuo corpo e dove comincia l’acqua, e cadono i confini fra te e il mondo»). Non a caso, dunque, Julie Otsuka ricorre alla prima persona plurale aprendo il suo Nuoto libero (Torino, Bollati Boringhieri, 2022, pagine 140, euro 15, traduzione di Silvia Pareschi), romanzo che dapprincipio fluttua tra le bracciate quotidiane di un gruppo eterogeneo di frequentatori della stessa piscina, che tanti considerano casa anche perché fornisce quel ...

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