Ai piedi dell’Immacolata in piazza di Spagna la preghiera di Papa Francesco per l’Ucraina

In lacrime davanti alla Madre implorando la pace

 In lacrime davanti alla Madre implorando  la pace  QUO-281
09 dicembre 2022

Nelle lacrime di Papa Francesco — pregando l’Immacolata l’8 dicembre nel cuore di Roma — c’è anche il vivo ricordo di quelle schegge di bombe che hanno ucciso e ferito in Ucraina e ora sono incastonate nella croce in legno donatagli mercoledì, all’udienza generale, dagli amministratori di Leopoli.

Sì, in quelle lacrime, intrecciate con le lacrime del popolo ucraino, ci sono le storie di bambini, di donne, di uomini che in questi mesi di guerra il Papa ha ascoltato direttamente, abbracciando chi sta soffrendo in tanti incontri a tu per tu, e ha condiviso leggendo le testimonianze della mostruosità della guerra.

Le lacrime di Francesco nel presentare «il popolo ucraino» a Maria declinando il verbo al condizionale — «Avrei voluto oggi portarti il ringraziamento ...» — sono state viste bene in tv ma percepite chiaramente anche da chi era in piazza. Tanto da suscitare nel popolo due reazioni spontanee, due gesti eloquenti pur senza far ricorso a parole: prima quel silenzio-che-parla e poi un applauso. Lacrime condivise, dunque. Condivise come la preghiera e la speranza di pace, con lo sguardo verso la statua dell’Immacolata, il cui braccio per la solennità dell’8 dicembre è ornato da una corona di fiori (posta alle 7 dal vigile del fuoco Marcello Sacco, il capo reparto più anziano).

Il pellegrinaggio mariano del Pontefice — tornato a essere “fatto” di popolo dopo i due anni di pandemia — ha visto, anzitutto, la visita alla basilica di Santa Maria Maggiore per la preghiera, in privato, davanti all’icona Salus Populi Romani.

Sulla scia spirituale della meditazione proposta, a mezzogiorno, all’Angelus, il Papa alle 15.15 è partito in auto da Casa Santa Marta. Ad accompagnarlo l’arcivescovo Edgar Peña Parra, sostituto per gli Affari generali della Segreteria di Stato, con l’assessore monsignor Roberto Campisi, e il reggente della Prefettura della Casa pontificia, monsignor Leonardo Sapienza. Nella basilica Liberiana è stato accolto dal cardinale arciprete Stanisław Ryłko. E alla Salus Popoli Romani Francesco si è presentato con la preghiera e con un cesto di rose bianche, posto sull’altare.

Quindi, sempre in auto, il Papa si è recato in piazza Mignanelli, a ridosso di piazza di Spagna — dove è arrivato alle 15.45 — per il tradizionale omaggio all’Immacolata, davanti alla colonna sormontata dalla statua della Madre di Dio. Ad accoglierlo il cardinale vicario per la diocesi di Roma, Angelo De Donatis, e il sindaco Roberto Gualtieri.

A nome del Papa, due addetti dell’Anticamera pontificia hanno deposto un grande cesto di rose bianche davanti alla colonna mariana. Le rose di Francesco si sono aggiunte al “mare” di fiori offerti da famiglie, parrocchie, associazioni, comunità e tanti organismi pubblici e privati. E fin dalle prime ore del giorno i frati minori conventuali della basilica dei Santi xii Apostoli hanno accolto i pellegrini per gli omaggi floreali.

Durante il momento di preghiera — diretto da monsignor Diego Ravelli, maestro delle Celebrazioni liturgiche pontificie, con il cerimoniere monsignor Ján Dubina — il Papa ha rivolto all’Immacolata la preghiera per presentargli soprattutto le attese di pace dei popoli. In particolare in Ucraina. La preghiera, accompagnata dal coro della Cappella Sistina con il coro guida, si è conclusa con la benedizione.

Erano presenti il cardinale Luis Antonio Tagle, l’arcivescovo Protase Rugambwa, segretario del Dicastero per l’evangelizzazione, l’ambasciatore di Spagna presso la Santa Sede, María Isabel Celaá Diéguez, e alcune autorità. Inoltre i religiosi dell’ordine dei Minimi che prestano servizio nella vicina basilica di Sant’Andrea delle Fratte.

Con particolare affetto Francesco — che si è avvicinato ai giornalisti per un breve saluto, parlando della guerra in Ucraina («Sì, è un grande dolore. Grande. Una sconfitta per l’umanità. Preghiamo!») — ha voluto stringere la mano alle tante persone ammalate e con disabilità che hanno fatto da “corona” alla preghiera mariana. Con un incoraggiamento ai loro familiari e ai volontari.

Alle 16.20 in auto il Pontefice ha fatto rientro in Vaticano. Per la pandemia, negli ultimi due anni, ha scelto di rendere omaggio all’Immacolata a piazza Mignanelli «da solo sul far del giorno». Alle 7.10 nel 2020 e alle 6.15 nel 2021. E nel 2022 il Papa è tornato nel cuore mariano di Roma con tante, tantissime persone che, spiritualmente, non lo avevano lasciato da solo né nel 2020 né nel 2021.

L'Angelus

La Preghiera