Diventare adulti
da un giorno all’altro

«Le mattine erano il momento peggiore. Per quanto orrendi, persino gli incubi mi sembravano più allettanti della realtà. (…) Mi stupì che non la definisse con il suo nome: guerra. In effetti forse non era solo una guerra, ma qualcosa di più indefinito, in cui c’entrava una dimensione più grande del male e della lotta per il futuro stesso dell’umanità». In una cittadina cecoslovacca adagiata sulle rive di un fiume, Margit dai capelli d’acero e János dagli occhi blu crescono pattinando sul ghiaccio e correndo nei boschi, dipingendo con la madre e ascoltando il jazz col padre finché, nel giorno in cui i tedeschi invadono Praga, la loro vita cambia per sempre. È il 1939, hanno appena 11 e 7 anni e, come tanti bambini ebrei, sono costretti a diventare adulti da un ...