Intervento del segretario di Stato al Forum delle ong di ispirazione cattolica

«La crisi sia un’opportunità per una società più fraterna»

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02 dicembre 2022

«La solidarietà non è solamente un valore auspicabile: è anche lo scopo e una parte essenziale per mantenere la casa comune, sia a livello continentale che a livello mondiale». Ruota intorno a questo principio l’intervento pronunciato oggi a Roma dal segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin, nell’ambito del v Forum internazionale delle ong di ispirazione cattolica. Un principio da ricordare soprattutto adesso che, afferma il porporato, gli organismi internazionali intergovernativi vivono «una particolare crisi caratterizzata dalla perdita di una rotta precisa e dello scopo per i quali sono stati concepiti vale a dire quello di mantenere la pace e la solidarietà internazionale fra i vari popoli, e la cooperazione allo sviluppo nel rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo, considerando la dignità di ogni essere umano».

In particolare, il porporato fa riferimento alla guerra in corso in Ucraina che «non deve distogliere la nostra attenzione dalla cura dei più poveri, dalla protezione di coloro che non hanno voce (bambini nel grembo materno, anziani, migranti ecc.), dalla difesa dei diritti umani fondamentali». Un altro esempio, evidenzia il segretario di Stato, riguarda l’Europa, «ove si parla tanto del servizio del bene comune, della promozione di diritti umani, ma poi ci si trova divisi sul valore dell’accoglienza e sul come affrontare, in quest’ottica, la sfida dell’immigrazione». Di qui, l’appello a «un approccio strategico e organizzato a livello globale, al fine di consentire, da un lato, un’accoglienza umana dei migranti e, dall’altro, uno sforzo di solidarietà che sia quanto più condiviso possibile».

Ricordando che «la Santa Sede vuole mantenersi a fianco dei più deboli e bisognosi, consapevole che la sua forza e il suo prestigio di fronte ai potenti del mondo è quella di promuovere e curare lo sviluppo integrale della persona», il segretario di Stato richiama anche la necessità della «cura del creato, della nostra casa comune», poiché in base al concetto di «ecologia integrale», i diritti umani fondamentali sono complementari a un ambiente sano. Il porporato sottolinea, inoltre, l’importanza di «coinvolgere le popolazioni locali, comprese quelle indigene, nella riflessione, così come nei processi decisionali». Su questa linea, inoltre, «assume una grande importanza l’educazione alla responsabilità e alla cura, il che comporta anche la promozione del patrimonio culturale comune e la salvaguardia della dimensione religiosa come parte fondamentale dell’identità culturale».

Lanciando un appello, quindi, a tutti i componenti della Chiesa cattolica affinché promuovano «il dialogo a vari livelli» e si schierino «a favore della natura umana, della pace e della difesa dei valori umani, spirituali e religiosi che emanano dal Vangelo», il cardinale Parolin auspica che la crisi attuale diventi «un’opportunità per generare una società più fraterna e compassionevole». Dialogo e confronto, dunque, sono essenziali, così come lo è il «tenere presente la cattolicità» delle ong, e il «sottrarsi dal rischio di seguire la corrente più favorevole, la politica mondana del più forte, oppure le varie ideologie che si stanno velocemente propagando». Al contrario, occorre schierarsi a favore del Vangelo, lasciandosi guidare «dalla Parola di Dio e dal Magistero».

Infine, evidenziando che «oggi, la grande emergenza è la salvaguarda dell’umanità», il porporato invita le ong a «camminare insieme sulla “frontiera del sociale” per aiutare ad attuare il Regno di Dio qui e ora».