Il programma del viaggio apostolico in Repubblica Democratica del Congo
e in Sud Sudan dal 31 gennaio al 5 febbraio

Papa Francesco pellegrino
di pace e riconciliazione
in Africa

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01 dicembre 2022

Da martedì 31 gennaio a venerdì 3 febbraio Papa Francesco compirà il viaggio apostolico nella Repubblica Democratica del Congo — visitando la città di Kinshasa — e poi da venerdì 3 a domenica 5 febbraio farà il pellegrinaggio ecumenico di pace in Sud Sudan, recandosi a Juba, insieme all’arcivescovo di Canterbury e al moderatore dell’Assemblea generale della Chiesa di Scozia. Lo ha reso noto stamani, in una dichiarazione, il direttore della Sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni.

Il viaggio nei due Paesi africani — su invito dei rispettivi capi di Stato e dei vescovi — era previsto dal 2 al 7 luglio. Accogliendo la richiesta dei medici, e per non vanificare i risultati delle terapie al ginocchio tuttora in corso, il Papa con rammarico si era visto costretto a posticipare il viaggio a nuova data da definire. Lo aveva egli stesso detto in un videomessaggio rivolto a quelle popolazioni: «Non perdiamo la fiducia e nutriamo la speranza di incontrarci al più presto, appena sarà possibile». Francesco aveva inoltre inviato, a luglio, a Kinshasa e a Juba il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, per testimoniare la propria vicinanza.

Martedì 31 gennaio il Pontefice partirà in aereo, alle 7.55, dall’aeroporto internazionale di Roma-Fiumicino alla volta di Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica del Congo: l’atterraggio è previsto per le 15 all’aeroporto internazionale “Ndjili”, dove avverrà l’accoglienza ufficiale.

«Tutti riconciliati in Gesù Cristo» è il motto del viaggio. La cerimonia di benvenuto sarà alle 16.30 nel “Palais de la Nation”. Alle 16.45 il Papa renderà la visita di cortesia al presidente della Repubblica, nella “Salle Présidentielle” del Palazzo. Quindi, alle 17.30, nel giardino, è previsto l’incontro con le autorità, con la società civile e con il corpo diplomatico.

La giornata di mercoledì 1° febbraio si aprirà, a Kinshasa, alle 9.30, con la celebrazione della messa all’aeroporto “Ndolo”. Alle 16.30 il Papa incontrerà, nella nunziatura apostolica, le vittime dell’Est del Paese e, alle 18.30, i rappresentanti di alcune opere caritative.

Giovedì 2 febbraio il Pontefice, alle 9.30, incontrerà i giovani e i catechisti nello “Stadio dei martiri”. Alle 16.30, nella cattedrale di Notre Dame du Congo, presiederà l’incontro di preghiera con i sacerdoti, i diaconi, i consacrati, le consacrate e i seminaristi. Quindi, alle 18.30, nella nunziatura, ci sarà l’incontro privato con i membri della Compagnia di Gesù.

Alle 8.30 di venerdì 3 febbraio Francesco incontrerà i vescovi nella sede della Conferenza episcopale. Poi, alle 10.10, è in programma la cerimonia di congedo dalla Repubblica Democratica del Congo all’aeroporto “Ndjili”. L’aereo con a bordo il Papa partirà alle 10.40 verso il Sud Sudan: alle 15 è previsto l’arrivo all’aeroporto internazionale della capitale Juba, dove ci sarà la cerimonia di benvenuto.

«Prego perché tutti siano una sola cosa» (Giovanni 17) è il motto del pellegrinaggio ecumenico. Alle 15.45 è in programma la visita di cortesia al presidente della Repubblica, nel Palazzo presidenziale; seguirà alle 16.15 il saluto ai vice presidenti della Repubblica. Nel giardino del Palazzo presidenziale, alle 17, è previsto l’incontro con le autorità, con la società civile e con il corpo diplomatico.

La giornata di sabato 4 febbraio, a Juba, si aprirà alle 9 con l’incontro con i vescovi, i sacerdoti, i diaconi, i consacrati, le consacrate e i seminaristi nella cattedrale di Santa Teresa. Alle 11, nella nunziatura apostolica, si svolgerà l’incontro privato con i membri della Compagnia di Gesù.

Nel pomeriggio, alle 16,30, il Papa abbraccerà gli sfollati interni, nella “Freedom Hall”. E, alle 18, è in programma la preghiera ecumenica nel mausoleo “John Garang”.

Sempre nello stesso mausoleo, domenica 5 febbraio, alle 8.45, Francesco presiederà la celebrazione della messa. Al termine guiderà la preghiera dell’Angelus. Alle 11 ci sarà la cerimonia di congedo all’aeroporto internazionale di Juba. L’aereo con a bordo il Papa decollerà alle 11.30. L’atterraggio è previsto alle 17.30 all’aeroporto di Roma-Fiumicino.


Due loghi che raccontano l'attesa e la speranza dei popoli


Particolarmente significativi sono i due loghi del viaggio apostolico del Papa in Africa: uno per la visita nella Repubblica Democratica del Congo e uno per il pellegrinaggio ecumenico in Sud Sudan. Entrambi ripropongono le mappe dei due Paesi, arricchite da  elementi simbolici. E così i contorni del profilo della Repubblica Democratica del Congo sono evidenziati con i colori della bandiera nazionale. In particolare, il giallo simboleggia la ricchezza di  fauna e flora. Il rosso rappresenta il sangue versato dai martiri, così come avviene tutt’ora nella parte est del Paese. L’azzurro esprime il desiderio di pace. La mappa è “aperta” a ovest, proprio per mostrare l’accoglienza riservata all’ospite tanto atteso.

Nel logo c’è anche una palma che rimanda al martirio, esperienza di fede radicata nella storia di ieri e di oggi, e rilancia anche il messaggio di speranza portato  dal Papa, la cui figura benedicente è al centro della composizione. Inoltre, c’è una croce di colore blu, espressione della  devozione del popolo alla Madonna del Congo. Proprio sotto la croce sono rappresentate tre persone, come simbolo della fraternità: uomini e donne, adulti e bambini, uniti come fossero, appunto un’unica persona. Nel logo, infine, sono rappresentate le caratteristiche del territorio. A cominciare dalle montagne e dall’acqua: basti pensare al fiume Congo e ai diversi laghi. E, ancora,  ci sono l’albero che rinvia all’insieme della flora e l’okapi, metà zebra e metà giraffa, animale simbolo della Repubblica Democratica del Congo.

Nel logo per il pellegrinaggio ecumenico in Sud Sudan a rappresentare l’urgenza e il desiderio della pace c’è la colomba che porta simbolicamente, nel becco, un ramoscello d’ulivo proprio sopra i contorni della mappa del Paese con i colori della bandiera  nazionale. 

Al centro  del logo due mani che si stringono invitano alla riconciliazione delle tribù che costituiscono un’unica nazione. E la croce richiama espressamente l’eredità cristiana del Paese e la sua storia di sofferenza.