L’incontro dei presidenti e dei coordinatori delle assemblee continentali

Fare Sinodo
è fare evangelizzazione

 Fare Sinodo  è fare evangelizzazione  QUO-273
29 novembre 2022

Papa Francesco ha ricevuto ieri pomeriggio, lunedì 28 novembre, i partecipanti all’incontro dei presidenti e dei coordinatori delle assemblee continentali del Sinodo dei vescovi.

L’udienza è stata aperta dall’indirizzo di saluto del cardinale Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Luxembourg, relatore generale alla xvi assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi. «Grazie — ha detto rivolgendosi al Pontefice — per aver preso il tempo per riceverci e per darci i suoi consigli per il processo sinodale».

«Con la fase continentale del processo — ha spiegato — incominciamo il nostro discernimento missionario. Con questa tappa del Sinodo stiamo, di fatto, già vivendo una prima dimensione universale del processo. Questa tappa dice, infatti, che le diverse Chiese non devono essere isolate nel loro cammino e il dialogo circolare delle assemblee continentali porterà beneficio alle Chiese di tutti i continenti».

«Una sinodalità che si vuole cattolica — ha proseguito — ha bisogno della cura e dei consigli di Pietro. Abbiamo bisogno di lei, che testimonia la libertà nello Spirito, ma poi perché notiamo anche alcune tentazioni su questa strada». E, ha aggiunto, «vorrei parlare di una tentazione che si vede a volte nei media: è la tentazione della “politicizzazione” nella e della Chiesa, ossia il vivere e pensare la Chiesa con la logica della politica. Gli uni hanno un’agenda per la riforma della Chiesa; sanno molto bene cosa bisogna fare e vogliono utilizzare il Sinodo a tale scopo: questo è strumentalizzare il Sinodo. Questo è la politicizzazione. All’opposto ci sono — per riprendere la sua parola — gli “indietristi” che non capiscono che una vera tradizione cattolica si evolve pur restando tradizione nel suo tempo. Anche loro vorrebbero frenare il processo del Sinodo. Noi invece — e lo abbiamo sentito questa mattina nei nostri lavori — vogliamo poter entrare in un vero discernimento, un discernimento apostolico, missionario, affinché la Chiesa sinodale possa svolgere la sua missione nel mondo. Noi vogliamo camminare insieme, con lei e soprattutto con lo Spirito Santo e con Gesù per rabbellire la nostra Chiesa».

Successivamente i presidenti o i coordinatori delle assemblee continentali hanno presentato, a turno, i frutti del processo in atto nei rispettivi continenti o regioni. È seguito un tempo di dialogo. L’udienza, svoltasi in un clima di grande fraternità, è durata due ore.

Convocato da ieri mattina negli uffici della Segreteria generale del Sinodo per dare la possibilità a presidenti e coordinatori di preparare insieme le assemblee continentali — che costituiscono il momento culminante della seconda tappa del processo sinodale 2021-2024 — l’incontro si è concluso stamani. «Provo gratitudine e meraviglia» ha commentato il cardinale Mario Grech, segretario generale del Sinodo. «Ho ascoltato — ha sottolineato — la testimonianza di una Chiesa viva. La condivisione di questi giorni mostra che il cammino è già ben avviato e che abbiamo molto da imparare gli uni dagli altri».

«Ho molta speranza — ha assicurato — per il nostro compito, che è e rimane innanzitutto l’evangelizzazione: l’annunzio della buona novella di Gesù Cristo. Questo è il cammino sinodale. In questo cammino non dobbiamo aver paura delle tensioni che possono essere anche salutari. Non dobbiamo escludere nessuno e ascoltare tutti. Anche chi sta fuori dal recinto formale della Chiesa, perché, a volte, la Chiesa è presente laddove non pensavamo di trovarla».