Impegno e cura per chi è ingannata, offesa e violata

 Impegno e cura  per chi è  ingannata, offesa e violata  QUO-271
26 novembre 2022

Alle donne sole, ingannate, offese, violate, «rivolgiamo tutta la nostra attenzione, a loro abbiamo destinato le nostre energie e il nostro totale impegno». Con queste parole — all’indomani della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne — il capo della Polizia di Stato italiana, Lamberto Giannini, ha presentato a Papa Francesco il servizio svolto dalla Direzione centrale anticrimine diretta dal prefetto Francesco Messina, per «una società più giusta, più libera e più sicura».

«Violenze che tolgono dignità alle donne» ha detto Giannini, sottolineando che spesso queste «si consumano all’interno di quelle mura domestiche che, invece di proteggere e custodire, favoriscono il silenzio e l’oblio del ciclo della violenza». In questo, ha garantito, la Polizia di Stato non si limita ad agire secondo rigide regole e protocolli, bensì si preoccupa di «avere cura di quella dimensione umana che inevitabilmente la violenza sulle donne coinvolge e sconvolge, ascoltando e maturando sensibilità per allontanare quei sensi di colpa che talvolta assalgono le vittime».

Giannini ha posto l’attenzione sulla campagna “Questo non è amore” sostenuta dalla Polizia di Stato: «Un impegno costante e quotidiano per mettere al centro delle nostre comunità questo tema, migliorare la sensibilità dei cittadini, offrire alle vittime opportunità di sostegno e ai potenziali autori percorsi di recupero».

Contrastare un fenomeno che «non solo si annida in quelle sacche di disagio e degrado delle nostre società, ma riveste carattere trasversale, non conoscendo limiti culturali, sociali, economici e professionali», ha rimarcato il capo della Polizia, non è solo un obbligo giuridico, ma anche morale. Una missione, ha concluso, che «tutti i giorni con passione e comprensione portiamo avanti tra la gente e per la gente».

Molte le donne presenti. Oltre alle numerose agenti della Direzione centrale anticrimine, nella Sala Clementina c’erano alcune vittime di episodi di violenza e le rappresentanti di associazioni impegnate sul territorio nazionale nella lotta al drammatico fenomeno.