Dopo quasi otto anni di guerra, due milioni di giovani non hanno accesso all’istruzione

Yemen
Con un sogno di pace
nel quaderno

epa10306536 Yemeni pupils gather prior to a midterm exam at a public school in Sana'a, Yemen, 15 ...
23 novembre 2022

Facciamo finta che i due ragazzini ritratti in questa foto si chiamino Saleh e Abdo: seduti per terra, sono concentrati a ripassare le materie di studio, prima di un esame di metà trimestre in una scuola pubblica di San’a, nello Yemen. Poi facciamo finta che ci siano tanti altri bambini e giovani come Saleh e Abdo. Ma ora il gioco non vale più. Perché, in un Paese devastato da quasi otto anni di conflitto, ragazzi che portano avanti gli studi rappresentano un’eccezione.

Secondo le stime dell’Unicef, infatti, oltre 4 milioni di bambini in età scolare, nell’intera nazione, hanno bisogno di sostegno per accedere all’istruzione e più di 2 milioni sono fuori dal sistema didattico, perché le loro famiglie, piegate dalla crisi economica conseguente al conflitto, non possono più permettersi di mantenerli negli studi.

«Negli ultimi otto anni — aggiunge il Comitato internazionale della Croce Rossa (Circ) —, almeno una struttura scolastica su quattro è stata distrutta, danneggiata o utilizzata per scopi non didattici», senza contare i traumi vissuti da studenti e docenti. «La mia precedente scuola era in prima linea. Ho dovuto cambiare istituto e ora devo camminare un’ora e mezza al giorno per raggiungere la mia nuova classe», dice Ahmed, un ragazzo di 17 anni originario di Taiz. Nelle sue parole, si respira l’orrore di aver assistito alla morte di un compagno di classe, ucciso dal conflitto mentre andava a scuola: «Ero con lui ed è stato orribile», ricorda il giovane. Gli fa eco Afaf, una bambina di 11 anni che vive nel campo per sfollati di Hodeida. Della sua famiglia, lei è l’unica ad andare ancora a scuola: «Mio padre ha perso una gamba e un braccio e non può più lavorare, così tutti i miei fratelli hanno dovuto interrompere gli studi e trovare un’occupazione».

Ma per chi ha conosciuto solo una vita di conflitto, un accesso sicuro all’istruzione può essere sinonimo di speranza e ponte per il futuro. «Affrontare la crisi dell'istruzione in Yemen richiede un approccio globale e multisettoriale che affronti tutti i bisogni di base — ribadisce Katharina Ritz, capo delegazione del Cicr nello Yemen —. La situazione umanitaria è disperata ed è fondamentale intensificare gli sforzi per trovare una soluzione». (isabella piro)