L’isola indonesiana colpita da un violento sisma che ha provocato finora oltre 260 vittime e più di 7.000 sfollati

Tra le macerie di Giava

A villager carries the body of his dead son following a 5.6-magnitude earthquake that killed at ...
22 novembre 2022

La disperazione e il dolore è tutto nei volti dei soccorritori, costretti ad estrarre dalle macerie i corpi dei tanti bambini deceduti sotto il tetto delle loro scuole. Il sisma di magnitudo 5.6 che ha colpito le montagne della provincia più popolosa dell’Indonesia (la parte ovest di Giava) non ha risparmiato tante giovani vite colpendo, in particolare, Cianjur e seppellendo almeno un villaggio. Tragico al momento il bilancio: 268 morti, 151 dispersi e più di mille feriti. Oltre settemila gli sfollati. Sul posto si è recato il presidente, Joko Widodo, per essere al fianco della protezione civile: «Priorità all’individuazione e all’evacuazione di chi è ancora intrappolato sotto le macerie» ha sollecitato, assicurando la sua vicinanza alle comunità colpite e anticipando gli aiuti del governo.

Henri Alfiandi, capo dell’Agenzia nazionale di ricerca e soccorso (Basarnas), ha spiegato che «l’area colpita è molto estesa e le strade di questi villaggi sono danneggiate. La maggior parte delle vittime sono bambini, perché alle 13 erano ancora a scuola».

Intanto i sopravvissuti si sono ritrovati nel grande parcheggio dell’ospedale di Cianjur. I feriti più gravi sono stati assistiti nelle tende di emergenza sistemate in loco anche se il personale sanitario, così come gli stessi soccorritori, devono fare i conti con la continua interruzione dell’elettricità e con il ripetersi delle scosse di assestamento (oltre cento). «Tutto è crollato sotto di me e sono rimasto schiacciato» ha raccontato uno dei residenti che è riuscito a mettere al sicuro anche parte della famiglia. «Due dei miei figli sono sopravvissuti, li ho tirati fuori. Altri due li ho portati sono con me e uno è ancora disperso», ha detto tra le lacrime. Diversa sorte per un altro sopravvissuto: «Almeno sei dei miei parenti sono ancora irreperibili, tre adulti e tre bambini» ha dichiarato, rilevando che «Se fosse stato solo un terremoto sarebbero crollate le case, ma questo è peggio a causa delle frane. Nella zona in cui vivo c’erano otto case, tutte sepolte e spazzate via». La drammaticità della situazione è documentata dalle emittenti locali che mostrano, tra l’altro, immagini di persone con cartelli di cartone che reclamano cibo e assistenza, mentre i rifornimenti stentano ad arrivare.

L’Indonesia conta oltre 270 milioni di abitanti ed è frequentemente colpita da terremoti, eruzioni vulcaniche e tsunami a causa della sua posizione sull’arco di vulcani e faglie del bacino del Pacifico noto come “Anello di fuoco”. L’area si estende per circa 40.000 chilometri ed è il luogo in cui si verifica la maggior parte dei terremoti del mondo. La maggior parte sono di lieve entità e causano pochi danni. Altri sono devastanti. A febbraio, il sisma di magnitudo 6,2 ha ucciso almeno 25 persone e ne ha ferite più di 460 nella provincia di Sumatra occidentale.

Nel gennaio 2021, sono morte più di 100 persone nella provincia di Sulawesi occidentale. Nel 2004 un potente terremoto e tsunami nell'oceano Indiano ha ucciso 230.000 persone in una dozzina di Paesi, la maggior parte dei quali proprio in Indonesia.