Li ha salutati e benedetti personalmente a uno a uno — con parole di affetto e incoraggiamento — i quaranta anziani ospiti della Casa di riposo di Portacomaro: sono i vicini di casa di Carla Rabezzana, la cugina che Papa Francesco è andato a trovare — a fine mattina di sabato 19 novembre — nella sua abitazione in via Stefano Degiani 40 in occasione dei suoi novant’anni.
Dopo il pranzo, il Papa — accompagnato da monsignor Leonardo Sapienza, reggente della Prefettura della Casa Pontificia — è così voluto andare proprio ad abbracciare la comunità della Casa di riposo (distante pochi metri, al di là della strada, al civico 55), dando vita a un incontro sempre in un clima familiare, da “compaesani”. Con tanti doni significativi proprio per la loro semplicità. Francesco ha avuto parole di incoraggiamento anche per il personale che lavora nella Casa di riposo.
Ad accoglierlo la direttrice, con il sindaco Alessandro Balliano e il parroco don Andrea Ferrero. Gli è stata mostrata, tra l’altro, la cosiddetta “vigna del Papa”, lavorata appunto anche dalla famiglia Bergoglio, oggi curata dalla comunità Laudato si’ con un progetto di recupero del terreno, di proprietà comunale, ispirato ai principi indicati dell’enciclica, e anche con la produzione del caratteristico vino Grignolino.
La gente di Portacomaro ha accolto il Papa con l’entusiasmo riservato della gente del Piemonte, rispettando il carattere privato, familiare della visita. E per fargli sentire l’emozione vera, non superficiale, di vederlo nella terra della sua famiglia, sulla piazza centrale di Portacomaro si è schierata la banda comunale che, al suo passaggio in auto, ha eseguito una marcia dedicata a Francesco da Stefano Borgo, uno dei musicisti, e culminata con le note del tango, a ricordo proprio dei tanti piemontesi emigrati in Argentina. Come i Bergoglio.
Quindi, in auto, il Papa si è recato a Tigliole, frazione San Carlo, distante circa 25 chilometri, dove è arrivato poco prima delle 16.30 per far visita alla cugina Delia Gai e al marito Franco Travo nel loro appartamento. Erano presenti alcuni familiari. Sempre in uno stile di semplicità e riservatezza, Francesco ha salutato le persone che lo hanno accolto lungo la strada. In particolare una bambina con disabilità.
Poco dopo le 18, sempre in auto, il Papa è arrivato all’episcopio di Asti — a circa 12 chilometri da Tigliole — dove è stato accolto dal vescovo Marco Prastaro. Accompagnato dal calore della gente. Lì ha passato la notte.