Mentre proseguono le indagini sull’esplosione nel territorio polacco

Scongiurato un allargamento del conflitto

A woman looks at a graffiti made by Banksy on the wall of a heavily damaged building in the Gorenka ...
17 novembre 2022

Varsavia, 17. Scongiurato, almeno per ora, il dramma di un allargamento incontrollato del conflitto. Che sia stato uno «sfortunato incidente», come dichiarato dal presidente polacco, Andrzej Duda, o un missile della contraerea ucraina che ha sbagliato rotta, come indicato anche dal segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, la volontà di distensione dell’Occidente ha prevalso in forza della possibilità di escludere lo scenario peggiore: le due vittime dell’esplosione a Przewodów, villaggio polacco vicino al confine ucraino, non sono il risultato di un attacco deliberato russo contro la Polonia e alla Nato.

Esclusa quindi l’esigenza dell’attivazione degli articoli 4 e 5 del Trattato istitutivo della Nato, così come l’istituzione di una no-fly zone sui cieli ucraini, che avrebbero rischiato di aprire l’abisso di un vero e proprio conflitto mondiale, i Paesi alleati hanno gettato acqua sul fuoco ridimensionando quanto avvenuto. Ma, come chiarito dallo stesso Stoltenberg e da diversi leader dell’alleaza, un aspetto è però chiaro: la colpa di quanto accaduto non è da imputare a Kyiv, bensì a Mosca che continua «la sua guerra illegale contro l’Ucraina».

Da Kyiv, Volodymyr Zelensky insiste sulla necessità di fare piena luce sull’accaduto, chiedendo che venga consentito agli esperti ucraini l’accesso a «tutti i dati» a disposizione degli occidentali e al luogo dell’esplosione del missile caduto in Polonia. Per il presidente, infatti, l’incidente non è stato causato da un missile ucraino, mentre dal Cremlino è arrivato un plauso alla «reazione misurata» degli Stati Uniti dopo quanto accaduto.

«Stiamo ancora raccogliendo informazioni», ha ribadito il segretario Usa alla Difesa, Lloyd Austin, ma «l’esplosione è molto probabilmente il risultato della contraerea missilistica ucraina». «Questo tragico incidente — ha proseguito — ci ricorda ancora una volta il comportamento sconsiderato della scelta bellica della Russia. L’Ucraina ha il granitico diritto a difendersi e noi continueremo a sostenere il popolo ucraino nella sua difesa».

Mentre le indagini continuano, il presidente polacco Duda ha avuto ieri a Varsavia un colloquio con il direttore della Cia, William Burns. L’ambasciatore polacco a Mosca, Krzysztof Krajewski, è stato invece convocato al ministero degli Esteri russo. La questione è stata al centro anche di una riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu. «Finché la guerra continua, i rischi di ricadute potenzialmente catastrofiche rimangono fin troppo reali», ha detto il capo degli affari politici dell’Onu, Rosemary DiCarlo.

Anche una nota della Commissione delle conferenze episcopali della Comunità Europea definisce quanto avvenuto al confine polacco-ucraino «l’ennesimo monito di come questa guerra rischi di causare conseguenze incontrollabili e catastrofiche per l’intera umanità».