L’irrilevanza o, peggio,
la solitudine

Non è facile vivere nelle intercapedini. Compressi tra la generazione dei padri che hanno fatto l’Italia repubblicana e la generazione dei figli, quei millennials che hanno visto crollare tutte le evidenze. Il peso è tale da poter divenire insostenibile. Il pericolo: l’irrilevanza, o peggio la solitudine. Vero malessere postmoderno, oggi indicibile, eppure evidentissimo in un mondo iperconnesso, pago dei propri successi ma sempre più povero di umanità. A meno di non imbattersi in un avvenimento sorgivo e, in qualche modo, creaturale: l’amicizia. Una compagnia di facce, carne e anima. Un luogo a cui tornare, sempre. Perché anche quando subentra la quotidianità della vita; anche quando passano gli anni e c’è il rischio di non riconoscersi più in ciò che si era, e non ancora in ...