Storia di Stanislav Petrov, l’uomo che salvò il mondo dall’apocalisse nucleare

L’audacia del cuore

bELLIZI.jpg
15 novembre 2022
Quella che segue è una storia di coraggio. Ma è anche una storia di ingratitudine, che è la faccia maligna del sacrificio. Perché essere uomini, realmente uomini, non è mai una scelta comoda. Il coraggio non si paga. Stanislav Petrov lo sapeva bene. Correva l’anno 1983, si era ancora in guerra fredda. Anzi, l’elezione alla presidenza degli Stati Uniti di Ronald Reagan aveva scaldato parecchio la temperatura fra le due superpotenze, dato che l’ex attore inquilino della Casa Bianca, definendo l’Unione sovietica “l’impero del male”, aveva annunciato un ambizioso piano di armamento spaziale. Mentre qualche crepa si stava già aprendo nel muro del blocco comunista, la Nato progettava di istallare missili nella Germania dell’Ovest e pianificava una massiccia esercitazione militare in Europa. A Mosca, ...

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati