L’edizione critica del «Timeo» di Platone a cura di Federico M. Petrucci

Un dialogo «monologico»

 Un dialogo «monologico»  QUO-256
09 novembre 2022
Un trinomio: Atlantide, demiurgo, cosmogonia. Sono questi i tre piloni del ponte che consentì al Timeo di Platone di attraversare il burrascoso braccio di mare esteso fra la tarda antichità greco-romana e la civiltà del Medioevo occidentale. E così, paradossalmente, proprio un dialogo tra i più ardui per complessità tematica ed espressiva, croce e delizia degli esegeti di ogni epoca, oggetto di infinite ipotesi ermeneutiche, fu per secoli l’unico elemento del corpus platonico a tramandare in sintesi il pensiero del grande filosofo ateniese. Almeno fino all’approdo in Italia, al tempo della conquista turca di Costantinopoli (1453), di illustri esuli bizantini con un carico di manoscritti greci, un tesoro al quale attinse Marsilio Ficino per la sua traduzione integrale delle opere di Platone. Ma ...

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