Il viaggio del Papa e la stampa bahreinita

Per la pace e la convivenza

 Per la pace e la convivenza  QUO-255
08 novembre 2022

«A Sua Maestà Hamad al Khalifa con gratitudine per tutto il bene che sta facendo per la convivenza e la pace. Fraternamente, Francesco». L’autografo del Papa è scritto direttamente su una fotografia che lo ritrae insieme al re del Bahrein, visitato dal 3 al 6 novembre in occasione proprio del Forum sul dialogo tra Oriente e Occidente per la coesistenza umana organizzato dal piccolo Regno insulare. E l’immagine apre la prima pagina dell’edizione odierna del Gulf Daily News, a due giorni dalla fine del primo storico viaggio di un Pontefice nel Paese mediorientale.

Pur dando spazio — come gli altri giornali della regione e non solo — alla Conferenza sul clima (Cop 27), apertasi ieri a Sharm el Sheikh in Egitto, il quotidiano in lingua inglese, che nella testata si definisce «The voice of Bahrain», oltre che nell’apertura torna ad approfondire i temi del viaggio papale anche nell’ottava pagina. Proprio come ieri, all’indomani della partenza del vescovo di Roma, quando aveva descritto con enfasi gli ultimi avvenimenti legati alla sua presenza.

L’orgoglio del re Hamad


«Sua maestà il re Hamad ha espresso orgoglio per le storiche visite ufficiali di Papa Francesco e del presidente del Muslim Council of Elders e Grande imam di Al Azhar, il dottor Ahmad Al Tayyeb, e per i gratificanti incontri avuti con entrambi», aveva riportato in prima pagina, rilanciando tutta la soddisfazione del monarca per l’esito delle quattro giornate, che hanno portato il Bahrein sotto i riflettori del mondo. Pubblicando anche in quel caso una grande foto con i tre protagonisti, ovvero il sovrano, Papa Bergoglio e il leader della più autorevole istituzione accademica sunnita, al momento del congedo di questi ultimi due presso la base aerea Sakhir, nella municipalità di Awali, dove si trova anche l’omonimo Palazzo reale in cui essi sono stati ospitati.

A seguire due intere pagine — la seconda e la terza — con tanti scatti fotografici, parole del Pontefice e del Grande imam e una cronaca degli avvenimenti in cui si ricorda tra l’altro che il Paese «è la casa per 160 mila cattolici, la maggioranza dei quali lavoratori migranti», con una significativa sottolineatura: «molti cattolici giungono in visita anche dalla vicina Arabia Saudita».

Cattolici dall’Arabia Saudita


“La terra delle due sacre moschee”, La Mecca e Medina, luogo di nascita dell’islam, è infatti collegata al Bahrein dal lungo ponte attraversato quotidianamente in entrambe le direzioni; e nei giorni della presenza del Papa — primo nella storia a visitare il Paese, così come nel febbraio 2019 aveva fatto negli Emirati Arabi Uniti — molti sono stati gli immigrati cristiani che dal regno saudita hanno percorso questo capolavoro di ingegneria per vedere da vicino il successore di Pietro. La terza nazione al mondo per numero di lavoratori stranieri sul proprio territorio si avvale infatti della manodopera di tanti asiatici e africani, molti dei quali battezzati, allo stesso modo di quanto avviene sulla sponda bahreinita, dove però filippini, indiani, srilankesi, vietnamiti — che costituiscono la maggioranza del “piccolo gregge” in continua crescita — e altri gruppi etnici possono professare più liberamente la loro fede, in due chiese costruite su terreni donati dalla dinastia regnante. Il Papa le ha visitate entrambe: venerdì la cattedrale di Nostra Signora di Arabia e domenica mattina, prima di ripartire, il Sacro Cuore nella capitale Manama, che è la più antica dell’intera regione del Golfo. Una tolleranza e un’apertura non comuni se si considera che anche in questo Paese l’islam è comunque religione di Stato e la shari’a la principale fonte della legislazione.

«Terra di tutte le fedi»


Naturalmente non solo il citato quotidiano, ma tutta la stampa locale e regionale ha dato ampio risalto al viaggio pontificio. All’indomani dell’arrivo, il 4 novembre The Daily Tribune aveva titolato: «I sogni diventano realtà», definendo il Bahrein la «terra di tutte le fedi». Mentre lo stesso Gulf Daily News alla medesima data aveva scelto «Soldati di pace» per l’impegno dei tre citati protagonisti su questo fronte. E se le televisioni hanno dedicato ore di diretta alla trasmissione degli avvenimenti con la presenza di Francesco, anche le radio e i social media hanno assicurato la massima copertura.

Inviati di lingua araba sul volo papale


E a sottolineare questo interesse del mondo dell’informazione araba, sullo stesso volo papale hanno viaggiato con i colleghi giornalisti un corrispondente di Sky News Arabia e una di Bahrain Tv, insieme ai rispettivi cameramen, un inviato del quotidiano Alayam (I giorni), una di Bahrain News Agency, una della testata emiratina The National con la sua operatrice e uno di Bahrain Radio, alcuni in abiti tradizionali, altri con abbigliamento “occidentale”. Due di essi, Fatima Al Najem dell’agenzia di stampa bahreinita, e Imad Atrach, volto dei notiziari Sky in lingua araba, hanno rivolto al Papa le prime due domande nella conferenza stampa sul volo di ritorno. 

di Gianluca Biccini