Per portare
un messaggio di amicizia

 Per portare un messaggio di amicizia  QUO-252
04 novembre 2022

L’“albero della vita”, un’acacia che sopravvive rigogliosa da oltre 400 anni presso la collina più alta del Paese, in un luogo arido e desertico, e il Forte del Bahrein, imponente sito archeologico che fu capitale di Dilmun, una delle più antiche e importanti civiltà della regione del Golfo. Sono i simboli raffigurati, insieme alle due chiese cattoliche di questa nazione, nella medaglia del viaggio papale, la cui formella Francesco ha donato al re Hamad bin Isa Al Khalifa, insieme con la medaglia d’oro del Pontificato, durante la visita di cortesia al monarca, compiuta all’arrivo ieri pomeriggio, prima tappa della visita nello Stato insulare.

Subito dopo l’atterraggio ad Awali, mentre il sole tramontava in un pomeriggio di caldo torrido, il nunzio apostolico e il capo del Protocollo erano saliti a bordo per dare il benvenuto a Francesco. Che, sceso a terra, è stato accolto dal sovrano, dal principe ereditario e primo ministro Salman bin Hamad Al Khalifa, da altri tre figli del re e da un nipote. Raggiunta la “Royal hall” aveva avuto luogo un breve incontro privato, al termine del quale il Papa ha salutato il Grande imam di al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb. Li unisce un rapporto di stima reciproca, che li porta a rivolgersi l’uno all’altro come a un “caro fratello”. Il leader egiziano della massima istituzione accademica sunnita aveva fatto visita al vescovo di Roma nel maggio 2016 e nell’ottobre 2018; lo aveva accolto al Cairo nell’aprile 2017, in occasione della Conferenza internazionale per la pace; e con lui aveva firmato negli Emirati Arabi Uniti, il 4 febbraio 2019, il Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune. Infine si erano ritrovati nemmeno due mesi fa in Kazakhstan, per il settimo Congresso dei leader delle religioni mondiali e tradizionali.

In automobile, una Fiat Cinquecento x bianca, il Papa si è quindi diretto al vicino complesso del Palazzo reale Sakhir, edificato secondo i canoni della tradizionale architettura islamica: con mura bianche e luminose, grandi archi e colonne, la cupola, le torri e l’imponente minareto che lo caratterizzano. Accolto da giovani donne in uniforme verde che cantavano «Welcome, welcome Pope Francis», alla maniera dei tifosi sportivi negli stadi, il Pontefice ha avuto un incontro privato con la famiglia reale nella Sala verde. Vi hanno preso parte anche il cardinale segretario di Stato, Parolin, con gli arcivescovi Peña Parra e Gallagher, rispettivamente sostituto della Segreteria di Stato e segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni internazionali; il rappresentante pontificio Nugent e il segretario della nunziatura apostolica.

Al termine dello scambio dei doni (anche al principe ereditario e primo ministro il Papa ha lasciato un omaggio: un Trittico della medaglia del viaggio), i reali del Bahrein hanno accompagnato l’ospite nel cortile del Palazzo dove hanno avuto luogo la cerimonia di benvenuto — con l’esecuzione degli inni nazionali, la suggestiva guardia d’onore e i tradizionali 21 colpi di cannone — e il successivo incontro pubblico con le autorità, la società civile e il corpo diplomatico. Nella circostanza, seduti uno accanto all’altro, il re e Francesco hanno pronunciato i rispettivi discorsi. Nel suo, il primo di questa visita, il Papa ha messo in guardia dalla realtà mostruosa e insensata della guerra, esortando a rifiutare la logica delle armi e delle spese militari e rivolgendo uno speciale pensiero al vicino Yemen, martoriato da un conflitto dimenticato che colpisce bambini innocenti.

Al termine, alcune bambine con una corona dorata sul capo, indossando lunghi abiti bianchi o rossi — i colori della bandiera nazionale — hanno sparso petali di rose (così com’era avvenuto all’aeroporto), mentre il Pontefice, spinto sulla sedia a rotelle, attraversava il grande cortile con al fianco il sovrano e le rispettive delegazioni. Dopodiché, quando su Awali era ormai scesa la sera, il Papa è rientrato nella vicina residenza messagli a disposizione nel complesso del Palazzo reale, dove pernotta durante il soggiorno in Bahrein. Qui Francesco è venuto a vivere momenti di incontro e portare un messaggio di amicizia: quel «pace in terra agli uomini di buona volontà» cantato dagli angeli la notte della nascita del Salvatore, scelto come motto di questo viaggio appena iniziato. 

dal nostro inviato Gianluca Biccini