La preghiera nel video mensile del Papa

Per i bambini che soffrono

 Per i bambini che soffrono  QUO-251
03 novembre 2022

Con un accorato appello Francesco chiede a tutti di intervenire per «i bambini che soffrono»: è questa l’intenzione di preghiera per novembre, contenuta nel video mensile diffuso lunedì 31 ottobre dalla Rete mondiale di preghiera del Papa.

«Ci sono ancora — è il grido di allarme del Pontefice — milioni di bambini e bambine che soffrono e vivono in condizioni molto simili alla schiavitù; non sono numeri: sono esseri umani con un nome, con un volto proprio, con un’identità che Dio ha dato loro».

Scorrono nel video immagini di drammatica attualità: bambini e bambine che vivono in strada, che trasportano sacchi, o pesanti fardelli, costretti a lavorare nelle discariche, a cercare cibo tra i rifiuti, in condizioni al limite della sopravvivenza.

I volti dei piccoli, che vengono inquadrati in primo piano, rivelano le ferite del sistema in cui sono obbligati a vivere, con sorrisi sommessi, guance rigate dal pianto e sporche, segnate dalle fatiche e dalle prepotenze. Il Papa sottolinea che «troppo spesso dimentichiamo la nostra responsabilità e chiudiamo gli occhi di fronte allo sfruttamento di questi bambini, che non hanno il diritto di giocare, di studiare, di sognare». Infatti, aggiunge, «non hanno neanche il calore di una famiglia».

Da qui una chiara attribuzione di responsabilità per chi permette e favorisce lo sfruttamento e la schiavitù dell’infanzia: «Ogni bambino emarginato, abbandonato dalla sua famiglia, senza istruzione, senza assistenza medica, è un grido! Un grido che si eleva a Dio e denuncia il sistema che noi adulti abbiamo costruito». Non vi sono dubbi che le responsabilità per ogni piccolo che soffre, seppur in misura diversa, sono collettive: «Un bambino abbandonato è colpa nostra».

Il Papa lancia poi un accorato invito a impegnarsi per cambiare queste situazioni: «Non possiamo più permettere che si sentano soli e abbandonati: devono ricevere un’educazione e sentire l’amore di una famiglia, per sapere che Dio non li dimentica».

Al termine il video offre un motivo di speranza, quando — mentre Francesco chiede di pregare perché «i bambini e le bambine che soffrono, quelli che vivono in strada, le vittime delle guerre, gli orfani, possano avere accesso all’educazione e possano riscoprire l’affetto di una famiglia» — si vedono due genitori che abbracciano un piccolo sul cui volto appare la gioia.

Alcuni dati mondiali forniti dall’Unicef sul fenomeno dello sfruttamento dei bambini tratteggiano un quadro drammatico: un miliardo di essi in tutto il mondo vive in una condizione di povertà multidimensionale. Ciò significa che non hanno accesso all’istruzione, all’assistenza sanitaria, a una casa, all’alimentazione o all’acqua. Si stima che 153 milioni di bambini siano orfani. A questo proposito, l’Alto commissariato per i diritti umani dell’Onu in una recente lettera ha sottolineato che «alla fine dello scorso anno, più di 450 milioni di bambini — uno su sei — vivevano in una zona di conflitto, il numero più alto degli ultimi 20 anni. Un’altra cifra record — 36 milioni e mezzo di bambini — riguarda poi quelli sfollati dalle proprie case come conseguenza di conflitti, violenza e altre crisi».

Diffuso attraverso il sito www.thepopevideo.org, il filmato tradotto in 23 lingue è stato creato e prodotto dalla Rete mondiale di preghiera in collaborazione con l’agenzia La Machi e il Dicastero per la comunicazione.