Bailamme

Il piccolo fiore
dei santi sconosciuti

 Il piccolo fiore dei santi sconosciuti  QUO-248
28 ottobre 2022

«Mentre sfoglio il vecchio libretto di preghiere / che vedevo spesso tra le tue mani, / dalle pie carte è scivolata fuori / una miosotide». I versi di Fernando Bandini tra cui spunta all’improvviso il fiore-segnalibro, la miosotide per l’appunto, comunemente conosciuta come nontiscordardimé, sono tratti da Ramus aureus, una composizione che il poeta veneto (1931-2013) redasse in lingua latina, uno dei tre idiomi, assieme all’italiano e al dialetto di Vicenza, con i quali sono intessute le sue opere.

Considerato il massimo scrittore italiano di liriche in latino del secondo Novecento — tra la fine del xix secolo e l’inizio del successivo era stato Giovanni Pascoli a primeggiare in questo campo — Bandini, nel citato poemetto in strofe saffiche (che lui stesso tradusse e che, tra l’altro, nel 2003 ottenne la medaglia d’argento nella quarantaseiesima edizione del Certamen Vaticanum), dà vita a un dialogo con sua madre, alla quale, parlandole dell’antico segnacolo floreale sgusciato via dal piccolo libro delle orazioni, rammenta la predilezione da lei nutrita per i nontiscordardimé (ne-obliviscere-me): «Quanto li avevi amati! / Ricordo un anno lontano: / era tornato il giorno (il primo di novembre) / quando secondo il rito si celebra la festa / di tutti i santi».

Il poeta immagina le parole della donna sul significato di questa festa, in cui si fa memoria anche dell’incalcolabile schiera dei santi senza nome (Plurimos caelum numerat Beatos / prorsus ignotos): «Il cielo annovera numerosi beati / del tutto sconosciuti e sono loro / che questo giorno venera. // Non li onorano frequentati altari, / non è dipinto in qualche antico quadro / il loro volto: sono morti e nessuno / sa come si chiamino».

I santi sconosciuti, come i nontiscordardimé «che nei margini erbosi / delle strade aprono i loro piccolissimi occhi celesti», sono accolti in Paradiso insieme ai santi canonizzati e ricordati con i loro nomi nelle preghiere dei cristiani: «Questi, la cui vita è trascorsa in una / ininterrotta oscurità, Dio li accoglie / tra gli stessi santi più grandi e li cinge / di un’alta luce». Il Buon Ladrone è stato il primo di tutti loro, celebri e anonimi. «Ricordati di me», disse quell’uomo a Gesù. La stessa brevissima invocazione del fiore azzurro di Ognissanti sbucato da un vecchio libretto di preghiere.

di Paolo Mattei