
26 ottobre 2022
È trascorso con l’accesso a internet bloccato in tutto il Sudan, ieri, il primo anniversario del colpo di Stato che nel 2021 ha interrotto bruscamente la transizione democratica del Paese nord-africano. Nella capitale Khartoum, le autorità hanno chiuso le principali strade e i ponti sul Nilo senza però scoraggiare migliaia di manifestanti scesi in piazza come fanno regolarmente ormai da 12 mesi. E uno di loro è morto, schiacciato da un mezzo delle forze di sicurezza.
Segnali poco incoraggianti da parte del governo militare guidato da Abdel Fattah al-Burhan, sulla scia della cronica repressione delle proteste di piazza in grado di causare in pochi mesi almeno 119 morti.
È questo il quadro che arriva dal Sudan della rivoluzione tradita: un Paese in cui le aspirazioni democratiche del 2019, ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati

Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati