Il dossier dell’agenzia Fides per la Giornata missionaria mondiale

Chiesa africana
sempre più dinamica

 Chiesa africana sempre più dinamica  QUO-243
22 ottobre 2022

L’annuncio di Gesù Cristo e del suo messaggio di amore trova cuori aperti nei popoli africani di diverse lingue, culture, tradizioni, nazionalità. Con questa constatazione si possono leggere le cifre e le statistiche del dossier presentato dall’agenzia Fides, del Dicastero per l’evangelizzazione, in occasione della Giornata missionaria mondiale che si celebra domani. Riportando dati tratti dall’ultimo Annuario statistico della Chiesa, aggiornato al 31 dicembre 2020, il dossier osserva la variazione (aumento o diminuzione) rispetto all’anno precedente, relativamente ai battezzati, agli operatori pastorali cattolici (sacerdoti, seminaristi, religiosi, catechisti), includendo il conteggio di strutture pastorali, attività nel campo sanitario, assistenziale ed educativo. Il quadro generale dei dati, che fornisce dunque una sorta di “stato di salute” della Chiesa a livello universale, presenta quest’anno indicatori positivi, nella quasi totalità delle voci, per la Chiesa cattolica in Africa.

Si parte dal rilevare che, a livello globale, il numero dei cattolici è pari a 1,35 miliardi di persone, con un aumento complessivo di 15,2 milioni di unità rispetto all’anno precedente. La crescita interessa quattro continenti e, come negli anni passati, è più marcata in Africa (+5,2 milioni, raggiungendo un totale di 256,8 milioni di cattolici) e in America (+6,4 milioni, arrivando a quota 653,6 milioni). Seguono l’Asia (+2,7 milioni e 151,8 complessivi) e anche l’Europa che registra una crescita di 734.000 battezzati (286,3 milioni in totale). Un dato incoraggiante che si mantiene stabile rispetto ai livelli del passato anche se — osserva Fides — la percentuale mondiale dei cattolici è leggermente diminuita (-0,01 per cento) rispetto all’anno precedente, fermandosi al 17,73 per cento su scala planetaria (la popolazione mondiale è di 7,6 miliardi di persone).

Quando si considera, poi, il numero totale dei sacerdoti cattolici nel mondo, il dato di 410.000 segna una diminuzione di circa 4.100 unità, con il trend negativo che si conferma in Europa (-4.374) e in America (-1.421). Gli aumenti si registrano, invece, in Africa (+1.004) e in Asia (+778). Fenomeno simile tocca le religiose, che sono globalmente 619.ooo, e sono quest’anno diminuite di oltre 10.000 unità. Anche qui, però, aumenti ci sono, ancora una volta, in Africa (+2.503) e in Asia (+364). Identica tendenza va registrata per i seminaristi maggiori, che quest’anno sono diminuiti globalmente di 2.000 unità (sono in tutto 112.000) e aumentati esclusivamente in Africa (+907), e per i seminaristi minori che sono nel mondo 95.000, cresciuti numericamente solo in Africa (+375).

Analizzando questi dati, il missionario congolese padre Prosper Mbumba, della Congregazione del Cuore Immacolato di Maria (i cosiddetti “Missionari di Scheut”), per anni missionario in Mongolia, oggi impegnato nel suo paese di origine nel campo dell’animazione missionaria e dell’istruzione, nota a «L’Osservatore Romano»: «Sulla crescita dei battezzati, possiamo dire con certezza che le genti, così diverse tra loro, che abitano l’Africa subsahariana mantengono tradizionalmente, nella loro cultura e nella loro vita, un riferimento trascendente. Questo fa sì che il cuore sia aperto a ricevere e accogliere il kerigma, l’annuncio di salvezza di Cristo, la sua Buona Novella di amore e misericordia». E, riferendosi poi al sacerdozio e alla vita consacrata, asserisce: «Da un lato non si può tralasciare il dato sociologico per cui diventare prete significa, per un giovane africano, migliorare il proprio status di vita o avere l’opportunità di viaggiare, studiare e vivere in Europa. Ma questo non basta a spiegare il fenomeno. In ogni vocazione c’è la mano di Dio che parla a un cuore. È Lui che chiama i giovani a seguirlo per essere operai nella vigna del Signore». Ricorda padre Mbumba: «Ai conventi di noi religiosi si rivolgono qui tante persone chiedendo aiuto materiale, assistenza medica, conforto psicologico o spirituale. Ma molti, pur dopo aver ricevuto un beneficio, se interpellati sulla vita sacerdotale o consacrata, dicono con chiarezza: non fa per me. Voglio dire che, se Dio non smuove con la sua grazia un cuore, l’aiuto materiale, i mezzi economici, lo status di vita e l’istruzione non bastano ad attrarre una persona. Solo Dio attrae. C’è un opera misteriosa del Signore, che va riconosciuta, e c’è poi la risposta libera di uomini e donne che offrono la loro vita».

Va detto che il trend di crescita delle Chiese africane si riconosce anche guardando i missionari laici e i catechisti: se, secondo il dossier di Fides, il numero dei missionari laici nel mondo è pari a 413.000, l’aumento si registra in Africa (+559), America (+3.535), Asia (+4.114), e il decremento in Europa (-5.064). Per i catechisti, nel mondo essi sono diminuiti complessivamente di 191.000 unità, e sono a quota 2,8 milioni. Tuttavia, scomponendo il dato, il declino si palesa in America (-162.010), in Europa (-24.954), in Asia (-18.282) e in Oceania (-505), mentre l’unica espansione si registra in Africa (+14.766).

Rispetto alla crescita degli operatori pastorali nel continente africano, Mbumba oggi spiega: «Se in passato sono stati gli europei a giungere in Africa per donare il Vangelo, oggi si può dire che sono gli stessi africani ad assumersi la responsabilità della missione evangelizzatrice nel continente. In molte nazioni dell’Africa la Chiesa è cresciuta e si può dire sia maturata». Prosegue il sacerdote congolese: «Nel 1969, questa responsabilità ci era stata presentata da Papa Paolo vi — il primo Pontefice a visitare l’Africa, con il viaggio in Uganda — sotto forma di appello ad essere missionari di noi stessi; oggi per noi africani è realtà. Oltre 50 anni dopo, c’è un forte impegno di apostolato, in parole e opere, anche attraverso l’istruzione», nota, sottolineando «la missione ad gentes delle giovani Chiese, le loro risorse spirituali, la presenza di vescovi, sacerdoti, religiosi e catechisti africani che — nonostante le difficoltà — guidano le Chiese e l’opera di evangelizzazione». Secondo padre Prosper, l’impegno della Chiesa nel campo dell’istruzione è cruciale anche in Africa e rappresenta una feconda via di missione. Il quadro delineato da Fides dice che la Chiesa gestisce nel mondo 72.785 scuole materne, 99.668 scuole primarie, 49.437 istituti secondari. Inoltre segue 2,4 milioni di studenti di scuole superiori e 3,7 milioni di studenti universitari. A queste strutture educative si uniscono istituti sanitari, di beneficenza e assistenza, ovvero 5.322 ospedali, 14.415 dispensari (tra i quali circa 5.000 in Africa); 534 lebbrosari (265 in Asia e 210 in Africa); circa 15.000 case per anziani, malati cronici ed handicappati, la metà delle quali in Europa; 9.230 orfanotrofi, anch’essi tra America (3.400), Asia (2.700) e Africa (1.600).

di Paolo Affatato