Simone Weil e la «prigionia» della forza

Riflettendo sull’Iliade

 Riflettendo sull’Iliade  QUO-236
14 ottobre 2022
Simone Weil (1909-1943) è tra le più acute pensatrici del nostro secolo che hanno riflettuto sulle dinamiche della guerra, passando, drammaticamente, da una radicale posizione pacifista, alla giustificazione della resistenza armata contro Hitler. Il breve saggio L’Iliade o il poema della forza viene elaborato poco prima dello scoppio della Seconda Guerra mondiale, tra il 1936 e il 1939. Per Weil il poema omerico non è solo un documento ma un modello sempre attuale perché individua nella forza il centro della storia umana. Si tratta della forza che rende un uomo disarmato e nudo, minacciato da un’arma, già cadavere, materia servile, ma è anche la forza della sopraffazione che uccide subdolamente, del piccolo o grande potere dell’uomo contro l’altro uomo. Nella guerra «la forza annienta tanto ...

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati