Malati di solitudine

 Malati di solitudine   QUO-232
10 ottobre 2022
«Ho avuto diversi problemi nel corso degli anni scolastici, ma la colpa non è della scuola, è mia». Ciro (nome di fantasia), 19 anni, studente dell’Istituto Morano, racconta del suo percorso di vita, fatto di dolore e solitudine. «A 14 anni, non capivo che cosa volevo da me e dagli altri e questo mi ha portato ad avere pensieri non belli. A un certo punto, il suicidio è diventato un pensiero quotidiano e non capivo che cosa mi stava succedendo. Non c’era un motivo, il problema ero io. Non mi piacevo e non mi piaceva quello che avevo intorno. Ho cominciato a soffrire di autolesionismo. Una sorta di sfogo. Mi sembrava che se mi facevo male fisicamente, il dolore che sentivo dentro sarebbe passato. Lo facevo tutti i giorni, anche in classe. La preside Eugenia Carfora è venuta a saperlo e mi ha ...

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati