Nel regno delle sette città

Partirono da porti diversi le migrazioni coloniali greche dell’ viii secolo avanti Cristo per espandere l’influenza delle poleis madri in quella terra a occidente che già conosceva l’embrione indoeuropeo del nome Italia. Ma solo una parte della nuova realtà territoriale che andò dalla Sicilia all’attuale Campania, chiamò se stessa Megale Hellas, Magna Grecia: i picchetti della terra “grande”, materializzazione di un progetto imperialista e utopista, li piantarono — nella sola Calabria del quinto secolo — i filosofi, con la predicazione di Pitagora. La Magna Grecia, secondo Gianfranco Maddoli nel suo L’invenzione della Magna Grecia. Migranti di ieri, migranti di oggi (Soverìa Mannelli, Rubettino, 2022, pagine 114, euro 15) fu, infatti, il cielo sotto il quale sette città di origine achea ...