L’arcivescovo Gallagher al quinto Forum internazionale del Gran Sasso

Un nuovo rinascimento
per l’Europa

 Un nuovo rinascimento per l’Europa  QUO-224
30 settembre 2022

Teramo , 30. In un contesto mondiale che vede l’Europa sempre più periferica e marginale, s’impone l’urgenza di domandarsi se è possibile e in che termini un nuovo rinascimento europeo. A conferire un’evidenza ancor più pregnante a tale interrogativo concorrono le conseguenze della pandemia, unite a quelle della guerra in Ucraina.

Intervenendo, giovedì 29 a Teramo, al quinto Forum internazionale del Gran Sasso (fino al primo ottobre) sul tema «Un nuovo rinascimento per l’Europa: il ruolo della ricerca e della formazione», l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali, ha sottolineato che «le prospettive che si aprono davanti a noi nei prossimi mesi sembrano ben lontane, nelle loro premesse, da quanto possa definirsi rinascimento, e non solo per il ritorno della guerra sul nostro continente, per la prospettata crisi energetica, né per la congiuntura economica poco promettente».

Del resto quando si parla di rinascimento, «non possiamo limitarci al concetto di ripresa» ha osservato il presule, perché non si tratta di riprendere stili di vita ai livelli di produttività e di reddito precedenti. Dalle molteplici crisi di questi anni, ha affermato l’arcivescovo Gallagher citando le parole di Papa Francesco pronunciate durante l’udienza generale del 26 agosto 2020, «non si può uscire uguali, o usciamo migliori, o usciamo peggiori». Il Segretario per i Rapporti con gli Stati si è quindi soffermato sul tema della pace, la quale passa necessariamente dal ristabilimento della giustizia e dalla riaffermazione del diritto. «La pace — ha dichiarato monsignor Gallagher — non può limitarsi ad essere il frutto di un calcolo utilitaristico in base al quale vi è una superiore convenienza, principalmente d’ordine economico, nel preservarla. Effettivamente — ha proseguito — le guerre portano profondi squilibri economici. A riprova, si vedono ormai quotidianamente le conseguenza del conflitto in Ucraina in corso sul costo delle materie prime e conseguentemente sulla produzione, sull’occupazione e sui mercati finanziari».

In questo scenario può sorreggere l’equivoco che la spinta alla pace nasca esclusivamente dalla maggiore opportunità di profitto che essa rappresenta. «Si tratta, tuttavia, di un equilibrio fragile che può essere facilmente stravolto allorché, come troppe volte è successo nella storia, la convenienza economica della guerra supera quella della pace» ha sottolineato il presule, richiamando i valori della ricerca e della formazione quali strumento fondamentale per promuovere con solida plausibilità «un nuovo rinascimento».

Nel messaggio inviato a Cesare Mirabelli, presidente del Comitato scientifico del Forum, il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, ha evidenziato che «più che mai la riaffermazione di un umanesimo europeo è fondamentale in una fase di offuscamento e scontro di valori». All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, il vescovo di Teramo-Atri, Monsignor Lorenzo Leuzzi, e il Magnifico Rettore dell’Università di Teramo, Dino Mastrocola.