DONNE CHIESA MONDO

Studi
Un nuovo volume della «Bibbia e le donne»

Volti femminili della profezia

  Volti femminili della profezia  DCM-009
01 ottobre 2022

Nell’autunno del 2006, la biblista austriaca Irmtraud Fischer ed io, alla presidenza rispettivamente dal 2001 al 2007 dell’Eswtr (European Society of Women for Theological Research), riflettevamo sulla possibilità di avviare un progetto che desse voce e forza agli studi delle teologhe europee. È nata così la collana La Bibbia e le Donne: Esegesi, Storia e Cultura che, attraverso seminari svolti nei più importanti centri di ricerca internazionali, ha avviato la pubblicazione di ventuno volumi in 4 lingue (italiano, spagnolo, inglese, tedesco).

La novità del progetto è data non solo dalla sua impostazione interconfessionale e interreligiosa — dal momento che coinvolge specialiste cattoliche, protestanti ed ebree — ma anche dalla messa a confronto dell’approccio esegetico con quello storico per individuare i rapporti complessi, conflittuali o liberatori intercorsi tra il testo sacro e le donne. Il progetto in questi quindici anni ha dovuto coordinare più di 300 ricercatrici, avvalendosi di un centro organizzativo, l'«Institut für alttestamentliche Bibelwissenschaft» dell'Università di Graz, della disponibilità di case editrici (Il Pozzo di Giacobbe, Verbo Divino, Kohlhammer, SBL), e di una serie di finanziatori istituzionali e privati per garantire la realizzazione dei seminari preparatori e delle traduzioni; per l'Italia ad esempio fondamentali sono stati i contributi economici de La Tavola Valdese 8x1000, dell'Abbazia di Montecassino, della Curia di Napoli, della Fondazione Valerio, dell'Associazione Viandanti.

Nel mese di maggio di quest'anno l'edizione italiana de La Bibbia e le Donne, con il patrocinio del Coordinamento delle Teologhe Italiane, ha dato alla luce la sua decima pubblicazione dedicata alla Profezia dell'Antico Testamento. Curato da tre specialiste del settore, Irmtraud Fischer, L. Juliana Claassens e Benedetta Rossi, ha un sottotitolo significativo, La voce autorevole delle donne, volendo rimarcare come la trasmissione del volere divino nell’Antico Israele non era affidata ai soli profeti uomini, ma anche a donne, le cui voci troppo spesso sono state messe a tacere o confinate in posizioni marginali. Il volume intende restituire la centralità al volto femminile della profezia biblica nel contesto del Vicino Oriente Antico, esplorando la variegata tipologia dei ruoli di quelle donne coinvolte a diverso titolo nella società del tempo consegnando alla nostra attenzione la grande influenza delle profetesse e di quelle che, come loro, hanno inciso nel destino politico di Israele e di Giuda.

Questo testo completa la prima sezione della collana che riguarda l’esegesi biblica relativa alla Bibbia Ebraica (Torah, Profezia, Scritti) la cui configurazione si presta meglio a cogliere l'importanza delle donne. Infatti, nel canone ebraico i Profeti, suddivisi in anteriori (da Giosuè a 2Re) e posteriori (da Isaia a Michea), sono posti al centro, tra la Torah e gli Scritti, concepiti come prosecuzione del carisma profetico di Mosè e di Miriam e, cosa significativa, sono incorniciati dalla profezia femminile che parte con Debora, Madre d’Israele, e si chiude con Hulda, autorevole interprete della Legge. Diversamente, nella Bibbia cristiana la sezione profetica è posta alla fine del canone per collegarsi teologicamente ai Vangeli e aprirsi all’evento Cristo e fa riferimento a nomi e personalità maschili. Per questo motivo, se pensiamo alla profezia dell'Antico Testamento ci vengono in mente esclusivamente uomini: Isaia, Geremia, Osea eccetera.

Il fenomeno profetico è, dunque, ben più ampio di quello che appare, dal momento che va dall’Esodo all’esilio babilonese, includendo un’ampia, diffusa e attiva esperienza femminile: considerazione questa di non poco conto per l’importante ruolo politico e religioso che assume il profeta, interprete degli accadimenti della storia alla luce del messaggio di salvezza. Inoltre, la profezia è una funzione carismatica che prescinde dalla via genealogica, dalla elezione da parte delle istituzioni, dal sacerdozio o dal consenso del popolo, perché le persone toccate da questo dono, donne o uomini, lo esercitano per designazione diretta da parte di Dio che elargisce questo carisma a chiunque voglia al fine di esortare, edificare e scuotere i credenti per il bene della comunità. Potremmo anche dire, riprendendo un pensiero della scrittrice ebrea Giacometta Limentani, che la profezia è nella sua essenza femminile: infatti, il profeta è ricettacolo della Parola da custodire, elaborare ed elargire. Per questo la metafora dell’utero ben si adatta ad esprimere il saper accogliere il seme della Parola, nutrirlo e lasciarlo crescere in sé senza trattenerlo quando vuole uscire e manifestarsi. Tanto la peculiarità dell’atteggiamento profetico quanto l'elargizione di questo carisma hanno favorito nella storia della cristianità una forte presenza femminile, accertata già dalle origini — nelle lettere di Paolo, così come nei Vangeli — e che riprenderà con vigore a partire dal xii secolo con Ildegarda di Bingen; con lei si inaugura un inesauribile filone di donne che in nome di Dio hanno preso la parola, libera e sovversiva, per il rinnovamento delle Chiese e delle società. Di loro si parla negli altri volumi della collana che attraversano le epoche storiche e che mettono in evidenza il ruolo autorevole delle donne toccate dallo spirito profetico che, in nome della Parola di Dio, esortano alla conversione evangelica, contestando anche i tratti più rigidi dell’istituzione, molto spesso poco propensa a mettere in discussione i propri assetti. Chi voglia saperne di più, può andare al sito www.bibleandwomen.org. Mentre l’edizione tedesca è giunta alla fine, quella italiana ha difficoltà a pubblicare a motivo dei costi di stampa. Per questo, per sostenere i prossimi volumi che mancano alla realizzazione di tutto il progetto, dopo un primo crownfundig andato a buon fine, parte una nuova campagna raccolta fondi promossa dalla Biblioteca Naudet www.bibliotecanaudet.it.

di Adriana Valerio
Teologa e storica