L’appuntamento
più importante

È domenica e siamo ben oltre le 12 : 30. Apro la porta di casa mentre ho ancora davanti agli occhi tanta gente. Uomini e donne, anziani, ragazzi e bambini, per i quali e con i quali ho celebrato l’eucaristia. Penso alle loro famiglie, che conosco ormai da anni, e li immagino mentre prendono posto a tavola. La mia porta di casa si schiude a poco a poco nel silenzio e sul vuoto. La scena si ripete puntualmente, anche se non proprio sempre, le domeniche e le feste comandate. Talvolta ho l’accortezza di guardare verso il Crocifisso che sembra pendere di fronte a me dalla parete di fronte. È quello di San Damiano e per un attimo immagino che mi parli, sì, come quello ben più grande dei film di don Camillo. Non parla proprio così, ma è come se mi dicesse: «Che ci vuoi fare, amico mio? Ti senti ...