Il nuovo altare del Duomo di Vigevano

In equilibrio tra antico
e moderno

 In equilibrio tra antico e moderno  QUO-217
22 settembre 2022

Il Duomo di Vigevano — noto anche come Cattedrale di Sant’Ambrogio — avrà un nuovo altare e un nuovo volto, dopo i numerosi lavori di restauro, iniziati nel 2019. «Forse è la prima volta in cui sono davvero emozionato», ha confessato lo scorso 17 settembre il vescovo Maurizio Gervasoni, rivolgendosi ai fedeli e alle autorità locali, in occasione della cerimonia di presentazione del nuovo altare maggiore, secondo la riforma del Vaticano II, e del completamento degli interventi alla cattedrale. La nuova Mensa eucaristica, che si inserisce nel progetto di adeguamento liturgico di tutto il Presbiterio, verrà consacrato il 26 novembre, dal cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, con la partecipazione del cardinale Oscar Cantoni e degli altri vescovi lombardi. Si completerà così il mosaico dell’ampio e impegnativo progetto, che ha interessato diverse aree anche del complesso del Vescovado. L’altare centrale, un blocco di circa 9 tonnellate di granito blu di Bahia, è stato realizzato nei toni di blu e oro dall’artista Emiliano Viscardi, docente di scenografia all’Accademia di Belle Arti di Brera. L’opera rispecchia l’arte moderna e contemporanea e si distingue come stile dal resto degli arredi sei-settecenteschi della cattedrale. Con i fondi ricevuti dalla Fondazione Cariplo, sono stati ricostruiti anche l’ambone, la cattedra episcopale e il portacero pasquale. Il progetto di restauro e ristrutturazione ha riguardato inoltre gli impianti di riscaldamento ed elettrico, le cappelle laterali e la posa dell’opera contemporanea di Stefano Arienti nella cappella del Crocifisso. Sono stati rinnovati la biblioteca, l’archivio diocesano e il museo del Tesoro del Duomo, mentre il palazzo vescovile è diventato “museo diffuso”. «La nuova cattedra episcopale, al centro dell’abside, permette di adeguarsi ai dettami del Concilio vaticano ii », ha spiegato don Emilio Pastormerlo, portavoce diocesano. «Sessant’anni dopo — ha detto — finalmente anche nel Duomo essa si trova al centro, in asse con la pianta dell’edificio».