Il sostituto della Segreteria di Stato celebra la messa nella cattedrale di Díli

I cattolici di Timor Est
luce per l’Asia

 I cattolici di Timor Est luce per l’Asia  QUO-217
22 settembre 2022

«La vostra testimonianza di riconciliazione e di perdono, frutto innegabile del vivere concretamente gli insegnamenti di Gesù Cristo, è una luce per il mondo e un esempio da seguire per tutti i popoli» del sud est asiatico: così l’arcivescovo Edgar Peña Parra ha elogiato la comunità cattolica di Timor Est, celebrando oggi la messa nella cattedrale dell’arcidiocesi di Díli dedicata all’Immacolata Concezione. Il sostituto della Segreteria di Stato si trova nel Paese per una visita di cinque giorni che si conclude domani.

In un continente, l’Asia, in cui i cristiani sono una minoranza, Timor Est — insieme alle Filippine — ha la maggioranza della popolazione cattolica, come ha ricordato il presule nell’omelia pronunciata in lingua portoghese, sottolineando che per tale motivo la testimonianza di fede dei timoresi «assume un significato ancora più grande in vista degli enormi orizzonti di evangelizzazione che si aprono» dinanzi ai loro occhi. Grazie «alla fede vissuta concretamente, dopo aver attraversato un periodo storico di grande tribolazione», oggi Timor Est è «un Paese pacifico e democratico — ha riconosciuto il celebrante — impegnato nella costruzione di una società solidale e fraterna e nello sviluppo di discussioni pacifiche e costruttive con le nazioni vicine e con la comunità internazionale».

Per la sua riflessione l’arcivescovo ha preso spunto dall’omelia di Giovanni Paolo ii a Tasi-Tolu durante lo storico viaggio dell’ottobre 1989, in cui esortava i cattolici locali a essere «sale della terra e luce del mondo»; e rilanciando la missione affidata loro da Papa Wojtyła, il presule ha messo in evidenza la vita familiare, la cultura e le abitudini radicate nel Vangelo dei timoresi. «Vivete concretamente la dimensione della famiglia come “Chiesa domestica”», ha raccomandato, perché «è nell’ambiente familiare che avviene la prima evangelizzazione, quando i genitori, con la testimonianza dell’amore reciproco e l’esempio di vita, trasmettono i valori cristiani e insegnano a vivere da buoni figli e figlie di Dio nella Chiesa. Trasmettono anche la gioia del Vangelo Evangelii gaudium, tornando così alle origini, imitando l’esempio dei primi cristiani, come ci ricorda Papa Francesco», ha aggiunto.

Monsignor Peña Parra ha anche voluto rivolgere un particolare saluto al novello cardinale arcivescovo Virgílio do Carmo da Silva, la cui recente porpora non solo esprime il riconoscimento da parte del Santo Padre dello zelante e diligente ministero che questo pastore svolge da 6 anni a Díli, ma assume anche un significato più ampio, costituendo un segno dell’importanza e della missione della Chiesa timorese per continuare ad annunciare il messaggio di salvezza in queste terre, se necessario fino all’effusione del sangue. Del resto, ha ricordato, «fin dall’inizio dell’annuncio della Buona Novella in questa terra benedetta non sono mancati testimoni disposti a dare la vita perché i semi del Vangelo qui piantati germinassero e portassero frutti abbondanti. E questi frutti siete voi, presenti oggi, che mantenete viva la tradizione ricevuta da chi vi offre la fede e la trasmettete con impegno alle nuove generazioni», ha concluso esortando a non avere paura e a non dimenticare «la vostra storia e la testimonianza di fede dei vostri catechisti».