Il cardinale Parolin al summit dell’Onu sul tema

Trasformare l’educazione partendo dall’uomo

 Trasformare l’educazione partendo dall’uomo  QUO-215
20 settembre 2022

Fare della persona umana nel suo valore e nella sua dignità il centro di ogni sforzo educativo; ascoltare le voci dei bambini e dei giovani per costruire insieme un futuro di giustizia e pace; incoraggiare la piena partecipazione delle ragazze e delle giovani donne all’istruzione; vedere nella famiglia il primo luogo dell’educazione; formare all’accoglienza e in particolare all’apertura verso i più vulnerabili; trovare nuove modalità di comprensione dell’economia, della politica, della crescita e del progresso, nell’ambito di un’ecologia integrale; salvaguardare la casa comune, proteggendola dallo sfruttamento delle sue risorse. Sono i “sette percorsi” indicati da Papa Francesco per realizzare una visione olistica dell’educazione. Il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, li ha rilanciati intervenendo al “Transforming Education Summit” dell’Onu conclusosi ieri al Palazzo di vetro di New York, dopo tre giorni di lavori.

A capo della delegazione della Santa Sede, il porporato ha parlato in inglese ricordando che la Chiesa cattolica ha sempre accompagnato sin dall’origine l’evangelizzazione con la trasmissione di saperi, cultura e scienza, prima attraverso i monasteri poi con le innumerevoli scuole legate alle chiese locali e con la fondazione delle prime università del mondo occidentale. Quindi ha evidenziato come essa continui a «impegnarsi in prima linea nell’istruzione». Lo testimoniano «le quasi 220.000 scuole e 1.365 università in tutti i continenti, dove oltre 70 milioni di studenti, molti dei quali non cattolici e non cristiani, ricevono un’istruzione di qualità».

In proposito Parolin ha richiamato il “Global Compact” sull’educazione fortemente voluto da Papa Francesco. «Mosso dalla forte convinzione che attraverso l’educazione si possa lottare per un mondo migliore», il Pontefice intende coinvolgere molteplici attori internazionali «per ricostruire la fragile alleanza educativa introducendo le nuove generazioni ai valori del rispetto, del dialogo e della solidarietà attraverso l’investimento delle migliori risorse disponibili nell’istruzione di qualità», ha spiegato il cardinale; aggiungendo che in tal senso sono scaturite «molte nuove iniziative sia a livello continentale sia locale».

Per Papa Bergoglio, ha commentato il segretario di Stato, si tratta «di avviare un processo di trasformazione senza paura e di guardare al futuro con speranza». Per tale motivo il vescovo di Roma ha invitato tutte le parti coinvolte — giovani, insegnanti, responsabili politici e società civile — ad allearsi «impegnandosi personalmente e nella società a coltivare insieme il sogno di un umanesimo solidale, rispondente alle attese umane e al progetto di Dio».

Del resto, ha concluso il cardinale, «lo scoppio della pandemia di covid-19 e ora la guerra in Ucraina, per non dimenticare i tanti altri conflitti in corso in diverse regioni del mondo, rendono sempre più urgente la necessità» di tale patto educativo globale. L’istruzione — ha puntualizzato — «ci aiuterà a superare le numerose fratture esistenti nelle nostre società», per poter edificare «comunità più forti e resilienti, basate sui valori della fraternità umana e della solidarietà reciproca».