Uccis1 almeno 11 bambini, altri 15 risultano dispersi

Orrore in Myanmar,
raid aereo su una scuola

EDITORS NOTE: Graphic content / This photo taken on September 17, 2022 shows a young victim of an ...
20 settembre 2022

Naypyidaw , 20. Tabayin, regione di Sagaing, Myanmar, 110 km a nord-ovest di Mandalay: questo lo scenario dell’attacco compiuto il 16 settembre da elicotteri governativi Mi-35 su una scuola locale. Il bilancio, tragico, parla di almeno 11 bambini uccisi e di altri 15 minori dispersi. Secondo le stime, sarebbe la cifra più alta di minori uccisi dal golpe del primo febbraio 2021 che ha portato i militari al potere, spodestando il governo eletto di Aung San Suu Kyi.

La scuola bersaglio dell’attacco è situata in un monastero buddista e accoglie 240 alunni, dall’asilo alle elementari. Secondo il governo, nell’area intorno alla struttura si nascondevano alcuni ribelli che avevano iniziato a colpire le forze di sicurezza, causando morti e feriti. «Gli elicotteri hanno continuato a sparare contro la scuola per un’ora — ha raccontato l’amministratrice dell’istituto, Mar Mar —. Non si sono fermati neanche per un istante». Una volta cessato il fuoco aereo, circa 80 soldati sono entrati nel complesso del monastero continuando a sparare contro le aule e ordinando a tutti i presenti di uscire. Una maestra e un bimbo di 7 anni sono stati colpiti al collo e alla testa, mentre circa 30 alunni sono rimasti feriti alla schiena, alle gambe, al viso. Alcuni, addirittura, hanno perso un arto.

«I bambini mi hanno detto che i loro amici stavano morendo — ha aggiunto Mar Mar —. Gli studenti non avevano fatto nulla di male, non avrei mai pensato che sarebbero stati brutalmente colpiti dalle mitragliatrici». La donna, insieme ad alcuni insegnati e allievi, è riuscita a rifugiarsi lontano dagli spari e ha utilizzato strisce di vestiti per cercare di medicare le ferite dei bambini.

I militari hanno anche arrestato più di 20 presenti, tra cui 3 insegnanti e almeno 9 minori. Due persone sono state accusate di essere membri della Forza di difesa popolare antigovernativa, l’ala armata della resistenza all’esercito. Secondo alcuni testimoni locali, i soldati avrebbe poi bruciato una casa del villaggio, costringendo i residenti alla fuga, mentre i corpi dei bambini uccisi sarebbero stati cremati nella vicina città di Ye-U.

In una nota, l’Unicef chiede il rilascio immediato e sicuro dei bambini arrestati, ribadendo: «Le scuole devono essere un luogo sicuro. I bambini non devono essere mai attaccati». Da ricordare che, secondo l’Associazione di assistenza per i prigionieri politici, con sede in Thailandia, che monitora i diritti umani in Myanmar, almeno 2.298 civili sono stati uccisi dalle forze di sicurezza da quando l’esercito ha preso il potere lo scorso anno. Il Comitato per i diritti dell’infanzia delle Nazioni Unite ricorda infine che, da febbraio 2021 a giugno 2022 sono stati documentati 260 attacchi a scuole e personale educativo in tutto il Paese asiatico.