Il sostituto della Segreteria di Stato all’inaugurazione della nunziatura apostolica a Timor Est

La Casa del Papa
è sempre aperta a tutti

 La Casa del Papa  QUO-215
20 settembre 2022

La Casa del Papa è sempre aperta a tutti: lo ha sottolineato l’arcivescovo Edgar Peña Parra, sostituto della Segreteria di Stato, in occasione dell’odierna inaugurazione della sede della nunziatura apostolica a Díli, nell’ambito della visita a Timor Est iniziata ieri. Pubblichiamo una nostra traduzione dall’inglese delle sue parole.

Eccellenza Presidente José Ramos-Horta,
Onorevoli Membri del Governo e del Corpo Diplomatico,
Distinte Autorità Religiose e Civili,
Signore e Signori,

Vorrei iniziare esprimendo i cordiali saluti e la vicinanza spirituale di Sua Santità Papa Francesco a tutti i presenti. Ricordando in particolare la visita memorabile e ispiratrice di san Giovanni Paolo ii nel 1989, Papa Francesco auspica che questa nuova Nunziatura Apostolica possa servire come un altro segno concreto della sollecitudine e della preoccupazione che i Papi hanno sempre dimostrato per la gente di questo nobile Paese insulare. È pertanto un piacere, per me, dare il benvenuto a tutti voi in questa nuova missione diplomatica, questa nuova Casa del Papa, che assisterà il Rappresentante Pontificio nello svolgimento della sua missione presso Timor Est e la Chiesa cattolica locale.

L’edificio che inauguriamo oggi è stato progettato come “edificio verde”, secondo gli insegnamenti di Papa Francesco nella sua Lettera enciclica Laudato si’, ed è conforme allo stile architettonico di questa parte della città. Questa armonia architettonica auspicata è un riflesso delle eccellenti relazioni bilaterali tra la Repubblica Democratica di Timor Est e la Santa Sede. È dunque appropriato che la presente celebrazione si svolga nell’anno in cui ricorrono il ventesimo anniversario sia dell’indipendenza del Paese, sia dell’istituzione di relazioni diplomatiche. Occorre menzionare in modo particolare il notevole progresso compiuto nell’attuazione dell’Accordo del 2015 tra Timor Est e la Santa Sede riguardante diversi aspetti della vita e del servizio della Chiesa cattolica nel Paese.

Sono certo che tutti gli elementi positivi appena ricordati sono dovuti in non piccola misura all’apprezzamento da parte di Timor Est del ruolo positivo che la religione può svolgere nella vita di un Paese. Da parte sua, la fede cattolica è importante per l’identità del Paese, passata e presente. È servita alle persone come fonte di forza e consolazione in tempi buoni e cattivi per oltre cinquecento anni. Questa realtà è stata riconosciuta di recente dal Santo Padre, quando ha chiamato Sua Eminenza Virgilio do Carmo da Silva, Arcivescovo di Díli, a far parte del Collegio cardinalizio, creandolo primo Cardinale nella storia della nazione.

Il rispetto che il Paese ha per la religione è rispecchiato anche dalla decisione del Parlamento Nazionale di adottare il Documento sulla Fratellanza Umana per la pace mondiale e la convivenza comune del 2019, firmato da Papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb ad Abu Dhabi. È incoraggiante che i contenuti del Documento, che parlano di valori fondamentali condivisi da credenti e persone di buona volontà, vengano incorporati nel curriculum accademico delle scuole, affinché possano guidare i giovani nel loro desiderio di essere buoni cittadini non soltanto di questo Paese, ma anche del mondo. Infatti, solo riconoscendo la dignità intrinseca di tutte le persone possiamo raggiungere una riconciliazione autentica e la pace per le ferite del passato e creare una società giusta e prospera per le generazioni future.

Parlando dell’importanza della fede cattolica per il popolo di Timor Est, non posso non menzionare che questa nuova Nunziatura Apostolica manifesta anche la sollecitudine pastorale del Santo Padre per la Chiesa cattolica locale. A tal fine, serve anche come fonte di incoraggiamento e di rinnovamento per i fedeli cattolici mentre continuano a servire Dio e il prossimo, specialmente i più poveri e vulnerabili in questa terra.

Per concludere, la nostra celebrazione, oggi, non sarebbe possibile senza la dedizione e l’aiuto di molte persone. Anzitutto sono grato alle Autorità Civili per i loro sforzi nell’aiutare la Santa Sede a ottenere la terra e all’appaltatore, il signor Loy Meng Kenk, e agli operai per aver portato a termine il progetto nonostante le numerose sfide poste dalla pandemia. Una parola di ringraziamento va rivolta anche a quanti hanno dato contributi specifici al progetto, tra cui il Presidente Ramos-Horta, che ci onora della sua presenza, la Conferenza episcopale di Timor Est, la Conferenza dei Superiori Maggiori dei Religiosi, l’Università Cattolica San Giovanni Paolo ii, Timor Telecom e la signora Maria Domingas Alves Fernandes insieme alla sua famiglia. Infine, ringrazio il Nunzio Apostolico, l’Arcivescovo Wojciech Załuski, e l’Incaricato d’Affari Monsignor Marco Sprizzi per il loro lavoro paziente e competente sul progetto e tutti coloro che non ho citato e che hanno contribuito a rendere questo desiderio del Santo Padre una realtà.

Con spirito di rendimento di grazie e di gioia, ora inauguriamo la nuova Nunziatura Apostolica, la nuova Casa del Papa a Timor Est. Grazie per la vostra gentile attenzione e in modo particolare per la vostra presenza!