In «Chiamo i miei fratelli» di Jonas Hassen Khemiri, ispirato a un fatto di cronaca realmente avvenuto a Stoccolma

Quei dettagli sbagliati

 Quei dettagli sbagliati  QUO-214
19 settembre 2022
Un’automobile esplode al centro di una grande capitale europea: morti, feriti, il panico dilaga. Ma se ormai, purtroppo (perché lo abbiamo provato sulla nostra pelle o perché processi, interviste e testimonianze ce lo restituiscono da anni) riusciamo a immedesimarci in una delle potenziali vittime e se possiamo ipotizzare i meccanismi che spingono gli attentatori (anche qui la narrativa non manca), resta però una terza categoria di potenziali protagonisti della scena. Sono coloro che, ai nostri occhi drogati da stereotipi ben più radicati di quanto vorremmo ammettere, ci appaiono come responsabili designati a causa del colore della pelle, delle radici familiari, del nome o della religione professata. A questa terza categoria dà voce Chiamo i miei fratelli (Torino, Einaudi, 2022, pagine 136, euro 15, ...

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