Pozzi, acqua e miracoli sotto il sole di Roma

Anime affaticate e sitibonde

 Anime affaticate e sitibonde  QUO-213
17 settembre 2022
«Conobbi… l’estate in furia, macina calcinante, e l’urlo afono d’un travertino inaridito sino a sembrare dissolversi in un acre, polveroso fumo azzurrognolo». Il sole capitolino di Ungaretti «strugge forre, beve fiumi, / Macina scogli, splende, / È furia che s’ostina, è l’implacabile, / Sparge spazio, acceca mete». Anche se inevitabilmente l’autunno comincia a farsi strada, possiamo immaginare le parole del poeta come abbacinanti epigrafi sparse per le strade del canicolare centro della città, nelle ore più calde attraversato, con assetato e infaticabile piacere, dagli inesauribili fiumi di turisti internazionali, e percorso per vari motivi da chi, spossato dall’arsura, non può permettersi di sostare troppo a lungo in una qualsiasi ombreggiata, o condizionata, comfort zone ...

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