Con un accorato appello lanciato dinanzi ai leader religiosi mondiali il Pontefice conclude il viaggio in Kazakhstan

In nome di Dio
e per l’umanità: pace!

 In nome di Dio e per l’umanità:  pace!  QUO-211
15 settembre 2022

Con la lettura, alla presenza di Papa Francesco, della Dichiarazione finale del settimo Congresso dei leader delle religioni mondiali e tradizionali, si è concluso oggi, giovedì 15 settembre, il 38° viaggio internazionale del pontificato. Dopo tre giorni trascorsi in Kazakhstan il vescovo di Roma sta rientrando in Vaticano e mentre andiamo in stampa tiene, a bordo dell’aereo, il consueto dialogo con i giornalisti che lo hanno seguito, tracciando un bilancio della visita.

La giornata odierna si è aperta con un colloquio privato in nunziatura — sua residenza nel soggiorno a Nur-Sultan — con i confratelli della Compagnia di Gesù impegnati in Asia centrale. Dopodiché nella cattedrale cattolica della capitale ha incontrato i vescovi, i sacerdoti, i diaconi, i consacrati, i seminaristi e gli operatori pastorali del Paese, sottolineando nel suo discorso “la grazia” di essere un piccolo gregge in una regione a maggioranza musulmana. Perché, ha spiegato, «la nostra piccolezza si moltiplica se la condividiamo». Nel pomeriggio, quando qui in Italia era tarda mattinata, il trasferimento al Palazzo dell’Indipendenza per partecipare all’atto conclusivo del Congresso. Nella circostanza Francesco ha pronunciato l’ultimo discorso di questa visita rinnovando il suo accorato appello di fronte ai leader religiosi mondiali: «Vi preghiamo, in nome di Dio e per il bene dell’umanità: impegnatevi per la pace, non per gli armamenti! Solo servendo la pace il vostro nome rimarrà grande nella storia».