L’invito a non rassegnarsi alla guerra

Sulle contese prevalgano
il confronto pacifico
e la concordia

 Sulle contese prevalgano  il confronto pacifico  e la concordia  QUO-210
14 settembre 2022

Al termine della celebrazione, dopo le parole di ringraziamento dell’arcivescovo Peta, il Papa ha preso la parola per salutare i presenti con queste parole.

Grazie, Mons. Peta, per le Sue parole, grazie per tutto l’impegno profuso nel preparare questa Celebrazione e la mia visita. Desidero in proposito rinnovare cordiale riconoscenza alle Autorità civili e religiose del Paese. Saluto tutti voi, fratelli e sorelle, in modo particolare quanti siete giunti da altri Paesi dell’Asia centrale e da parti lontane di questa sconfinata terra. Benedico di cuore gli anziani e gli ammalati, i bambini e i giovani.

Oggi, Festa dell’Esaltazione della Santa Croce, sentiamoci spiritualmente uniti al santuario nazionale della Regina della Pace di Oziornoje. Mons. Tomash ha ricordato che lì si trova una grande croce, su cui tra l’altro è scritto: “Al popolo del Kazakhstan gratitudine” e “agli uomini pace”. La gratitudine al Signore per il santo popolo di Dio che vive in questo grande Paese si unisce a quella per il suo impegno a promuovere il dialogo, e si trasforma in invocazione di pace, pace di cui il nostro mondo è assetato.

Penso a tanti luoghi martoriati dalla guerra, soprattutto alla cara Ucraina. Non abituiamoci alla guerra, non rassegniamoci alla sua ineluttabilità. Soccorriamo chi soffre e insistiamo perché si provi davvero a raggiungere la pace. Che cosa deve accadere ancora, quanti morti bisognerà attendere prima che le contrapposizioni cedano il passo al dialogo per il bene della gente, dei popoli e dell’umanità? L’unica via di uscita è la pace e la sola strada per arrivarci è il dialogo. Ho appreso con preoccupazione che in queste ore si sono accesi nuovi focolai di tensione nella regione caucasica. Continuiamo a pregare perché, anche in questi territori, sulle contese prevalgano il confronto pacifico e la concordia. Il mondo impari a costruire la pace, anche limitando la corsa agli armamenti e convertendo le ingenti spese belliche in sostegni concreti alle popolazioni. Grazie a tutti coloro che credono in questo, grazie a voi e a quanti sono messaggeri di pace e di unità!