Pellegrino di dialogo
Martedì Papa Francesco inizia «un viaggio di tre giorni in Kazakhstan», dove prenderà parte al Congresso dei capi delle religioni mondiali e tradizionali. Ieri, all’Angelus domenicale il Pontefice ha chiesto ai fedeli presenti in piazza San Pietro e a quanti lo seguivano attraverso i media «di accompagnare con la preghiera» quello che ha definito un «pellegrinaggio di dialogo e di pace». La visita avviene a ventuno anni di distanza da quella storica di Giovanni Paolo ii , che dal 22 al 25 settembre 2001 — nel clima di shock globale provocato dagli attacchi terroristici negli Stati Uniti d’America e alla vigilia della guerra in Afghanistan — si recò nella capitale Astana: quattro giorni durante i quali pronunciò nove discorsi. Ora è la volta di Papa Bergoglio, che nel contesto del conflitto in corso nella vicina Ucraina, sosta nella capitale ribattezzata Nur-Sultan. Con una variazione nel programma resa nota nei giorni scorsi: i due interventi di mercoledì 14 e giovedì 15 al Congresso interreligioso avranno luogo nel Palazzo dell’Indipendenza e non più presso il Palazzo della pace e della riconciliazione.